Il commissario europeo: «Le concessioni balneari prorogate sono a rischio impugnazione»
JESOLO. Concessioni balneari, la Ue non retrocede e il commissario europeo al mercato interno Thierry Breton risponde all’interrogazione della leghista Rosanna Conte: «La reiterata proroga delle concessioni prevista dalle leggi italiane è in contrasto con l’ordinamento giuridico dell’Ue».
Secondo il commissario, compromette gravemente la certezza del diritto e non è più sostenibile. È la risposta tranchant a un’interrogazione dell’europarlamentare Rosanna Conte (Lega) che si sta battendo per la tutela delle aziende turistiche e del loro know-how, mentre si prospetta un futuro di gare, dal 2024, per ottenere le concessioni all’insegna di una reale concorrenza sul terreno demaniale.
«Imponendo un quadro giuridico contrario al diritto dell’Ue», sostiene Breton, «le concessioni prorogate dalla normativa italiana sono costantemente a rischio di impugnazione, con la conseguenza che gli attuali concessionari non possono fare affidamento sulla validità dei titoli concessori. Ciò è stato confermato dal Consiglio di Stato italiano. L’attuale quadro giuridico italiano, con la proroga automatica e generalizzata delle concessioni demaniali in essere, impedisce inoltre una valutazione caso per caso di ciascuna situazione e la tutela degli investimenti degli attuali concessionari, ove ciò sia giustificato. La direttiva sui servizi riconosce l’interesse dei titolari delle autorizzazioni a vedersi garantiti l’ammortamento degli investimenti e la remunerazione equa dei capitali investiti».
L’Italia dovrebbe pertanto procedere subito con la riforma, anche per consentire di pianificare gli investimenti senza l’incertezza e i rischi di estenuanti contenziosi.
Ma Conte non è d’accordo e non ha intenzione di fermarsi nella sua battaglia. «Il commissario Breton non ha fatto altro che ribadire la posizione già nota dell’Ue», premette, «Da parte mia, ribadendo che le nostre imprese e il nostro settore turistico avrebbero bisogno di sostegni e certezze, è chiaro che i bandi sono ormai inevitabili. Ma deve essere altrettanto chiaro che le nostre spiagge non possono essere svendute e che bisogna premiare il lavoro di chi in questi anni ha investito e maturato esperienza e competenza, dando un contributo fondamentale allo sviluppo turistico del territorio, ma anche alla tutela del demanio marittimo. In questo, mi conforta il lavoro che sta facendo la Regione che ha avanzato una proposta per rispettare le norme Ue e lavorerò affinché il lavoro dei nostri operatori venga salvaguardato».