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Апрель
2022

Le Rsa mantovane alla Regione: «Con l’aumento dei costi costretti a ritoccare le rette»

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MANTOVA. Gestori di residenze per anziani, operatori sanitari e famiglie. Domani nel teatro della Fondazione Mazzali di via Trento formeranno un fronte comune per inoltrare una serie di richieste al presidente della commissione sanità di Regione Lombardia Emanuele Monti. L’incontro con il consigliere regionale della Lega, molto vicino al presidente Attilio Fontana, ha per titolo “Le Rsa alla prova del Covid: criticità, limiti e prospettive”. Ma al di là del tema coronavirus, Rsa e sindacati dei lavoratori e dei pensionati (in rappresentanza delle famiglie) puntano a strappare una sorta di patto con Regione Lombaria sul futuro delle strutture per anziani per ottenere garanzie normative, istituzionali ed economiche.

«La finalità dell’incontro – spiega Adriano Robazzi, presidente Uneba che riunisce una ventina di residenze per anziani mantovane – è di spiegare alla Regione che cosa si aspettano le Rsa, i lavoratori e i pensionati. È fondamentale che la politica in generale, e la Regione, ascoltino le nostre richieste. Le Rsa non sono un gestore profit e le strutture associate Uneba sono ex Ipab, in pratica espressioni della comunità». La prima richiesta alla Regione è legata alla visione del futuro. «Una visione – spiega Robazzi – al momento incerta e indefinita e sto parlando della veste istituzionale delle Rsa. Siamo onlus, ma la riforma del terzo settore è ferma. È vero, è di competenza del Governo, ma la Regione è pur sempre il nostro interlocutore principale. Sull’erogazione dei servizi la normativa è ferma da vent’anni e al consigliere Monti chiederemo come sarà la Rsa di domani». L’altra incertezza, che preoccupa anche le famiglie, è di natura economica e parte da una semplice domanda: la Regione è consapevole che a breve tutte le strutture saranno costrette ad attuare un rincaro delle rette?

«I costi dell’energia – sottolinea Robazzi – non sono più sostenibili, così come quelli del personale, una parte del quale sceglie di andare negli ospedali pubblici perché i contratti sono più allettanti. Se non ci daranno garanzie economiche ci sarà un rincaro delle rette, ma non tra tre o sei mesi, subito». L’obiettivo dell’incontro di domani è di creare insieme alla Regione un percorso certo che disegni la Rsa dei prossimi anni. Attualmente i mantovani nelle Rsa sono più di 4mila, ospitati in una cinquantina di strutture per anziani. I dipendenti sono invece più di 5mila.

Nel corso dell’incontro al Mazzali una rappresentanza del sindacato dei lavoratori chiederà certezze sulla revisione delle loro funzioni, sottolineando l’inadeguatezza delle retribuzioni. In pratica una maggiore erogazione dei contributi regionali alle Rsa da destinare alle buste paga degli operatori sanitari e scongiurare l’aumento delle rette.




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