Modena, provocazione in piazza Grande. Una “Z” in municipio sulla corona ai caduti
Sono arrivati da Modena e Reggio per provocare anche alla festa del 25 Aprile. È andata male: non hanno avuto alcun seguito se non il sostegno di un ubriaco su di giri. Sono noti attivisti no-vax, no-mask, no-green pass e ora “Z”, putiniani sedicenti “pacifisti contro la Nato e Draghi” mescolati tra pacifisti veri. Oltre a cercare di attirare l’attenzione del sindaco sotto il palco in Piazza Grande davanti agli agenti della Digos (in un volantino da loro esposto si leggeva “LiberaZione”), qualcuno del loro giro ha messo volantini con la “Z” dei sostenitori di Putin sulla corona d’alloro ai caduti per la Liberazione sullo scalone del municipio. I passanti li hanno notati e con discrezione hanno immediatamente strappato quei fogli. Una provocazione che non ha però turbato il clima della piazza concentrata sui discorsi del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, di don Mattia Ferrari e dell’Anpi. Così come non ha inciso sulla pacifica manifestazione dei gruppi comunisti e dei Si Cobas svoltasi poco dopo davanti al sacrario della Ghirlandina. Il sindaco ha trattato vari temi, tra i quali la crisi ucraina, l’accoglienza dei rifugiati, il messaggio di pace e solidarietà per la Pasqua ortodossa degli ucraini e l’accoglienza dei profughi, la necessità di ricostruire una nuova socialità dopo il Covid, i rischi di nuove politiche imperialiste. «Nella nostra provincia vivevano 5mila ucraini da prima della guerra. Oggi se ne aggiungono altri 3mila, in prevalenza donne e bambini». Quindi ha detto: «Piazza Grande è nuovamente piena per festeggiare la Liberazione d’Italia, insieme ed in presenza dopo due anni. n questa festa della Liberazione parliamo di pace e lavoriamo per l’unità del Paese e delle coscienze, senza cadere nella trappola delle divisioni o dei marginali distinguo. Promuoviamo la memoria storica e rinnoviamo l’impegno contro l’ideologia fascista del passato che trova oggi nuove forme di manifestazione intellettuale e concreta nella società moderna, globalizzata e digitale. I nuovi fascismi sono un tema attualissimo e preoccupante come ci ricorda, purtroppo, la cronaca che leggiamo sui giornali. Mettono in dubbio l’essenza e l’efficacia della democrazia e questo noi non possiamo permetterlo. Ed è proprio con questo spirito (memoria come atto di futuro) che giovedì scorso in Consiglio Comunale abbiamo votato la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferita il 21 maggio 1924 da una assemblea cittadina già fascistizzata e lontana da ogni parvenza di rappresentanza democratica. Modena, città medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza, ha deciso di scrivere una nuova pagina di storia, guardando al presente e al futuro per respingere i fascismi contemporanei, per promuovere una cultura di pace, per riaffermare che a Modena i valori antidemocratici di cui il fascismo è stato espressione violenta e drammatica non possono mai più avere cittadinanza». Nella giornata sono state tante le manifestazioni degli studenti delle superiori modenesi, compreso un concerto sotto il portico del Comune.