Il Sassuolo perde e s’arrabbia, al Mapei è festa Juve
REGGIO EMILIA. Usando l’ironia diciamo che l’arbitro Maresca non ha rovinato la sua media con la Juve: con quella di ieri fanno undici direzioni con 9 vittorie bianconere, un pareggio e una sola sconfitta . È inevitabilmente l’arbitro di Napoli il protagonista della sfida di ieri sera al Mapei Stadium. Sul risultato finale pesa come un macigno il gol dell’1-1 convalidato a Dybala al 45’ viziato da un evidente fallo di Morata su Kyriakopoulos. Peccato, perchè in una gara così combattuta, con un tempo a testa, il pareggio sarebbe stato più equo. Ma nel calcio gli episodi hanno sempre un peso notevole, e nell’analisi del match è impossibile sorvolare su quello che è accaduto al 45’. Nonostante la sconfitta il Sassuolo esce a testa altissima dal match con la Juve, giocato meglio dei bianconeri ma ancora una volta è mancata concretezza negli ultimi sedici metri. Fatale il calo fisico accusato dai neroverdi nel finale che ha permesso alla Juve di dare la frustata vincente proprio sui titoli di coda.
RASPA-GOL E PROTESTE Se nel Sassuolo l’unica novità è l’esclusione di Ferrari (dentro Ayhan al fianco di Chiriches), la Juve è rivoluzionata, per scelta e necessità. Allegri concede un turno di riposo a Vlahovic mentre Cuadrado, l’ex Locatelli e De Ligt sono out per problemi fisici. Il tecnico che nel 2008 portò il Sassuolo in Serie B propone un 4-4-2 con Bonucci-Rugani coppia centrale. Danilo mediano, Morata-Dybala tandem d’attacco e Bernardeschi con Rabiot sulle fasce. Fin dall’avvio la partita è frizzante. I gioielli del Sassuolo, dopo le dichiarazioni al miele rilasciate in settimana, sono smaniosi di dimostrare anche sul campo di essere “da Juve”. Ripensando a Cagliari sembra di vedere un altro Sassuolo, nelle giocate e nello spirito. E non solo perché in campo stavolta c’è l’insostituibile Berardi. I fuochi d’artificio sono soprattutto di colore neroverde con Raspadori, Frattesi e Berardi a spaventare Szczesny nella prima mezzora, per la Juve - che come d’abitudine si limita a giocare di rimessa - da segnalare una deviazione ravvicinata da Dybala prodigiosamente disinnescata da Frattesi. Berardi dà spettacolo e al minuto 39 con un delizioso colpo di tacco smarca Raspadori che, con un diagonale, trafigge Szczesny. Immediata la reazione della Juve che rimette tutto in parità allo scadere del tempo col micidiale mancino di Dybala, ma il gol è viziato da un precedente contatto Morata-Kyriakopoulos. Il fallo appare evidente ma, dopo un check del Var, la segnatura viene convalidata da Maresca che nonostante le proteste non va nemmeno a rivedere l’episodio incriminato.
CALO FINALE E BEFFA In apertura di ripresa subito grande occasione per i bianconeri: colpo di testa sotto misura di Morata e strepitoso riflesso di Consigli. Al 55’ fuori Dybala e dentro Vlahovic, ma l’atteggiamento della Juve non cambia: difesa e contropiede. Il Sassuolo invece continua imperterrito a macinare gioco e su un tiro di Kyriakopoulos va a pochi centimetri dal nuovo vantaggio. Allegri toglie Morata per Kean, ed è proprio il neoentrato a chiamare di nuovo in causa i riflessi di Consigli al 73’. Le due squadre non si accontentano del pareggio, vogliono vincere pur perseguendo strategie diverse. Come diversi sono gli atteggiamenti dei due mister: compassato Dionisi, agitatissimo Allegri. I crampi tolgono anzitempo dalla contesa Berardi che lascia il campo assieme a Traorè: le nuove armi neroverdi sono Defrel e Djuricic. Ma il Sassuolo, dopo aver speso moltissimo, nell’ultimo quarto d’ora paga la stanchezza: la Juve alza baricentro e linea del pressing. E viene premiata a un minuto da 90’: Kean scappa via a Chiriches e con un violento diagonale di sinistro trafigge Consigli sotto le gambe. Il fischio finale di Maresca viene accolto dai tanti tifosi juventini come una liberazione. L’arbitro viene circondato dai giocatori neroverdi, inferociti per l’episodio del pareggio. Ne fa le spese Kyriakopoulos, che rimedia il cartellino rosso. Festa grande invece per la Juve che ipoteca la qualificazione alla Champions portandosi a - 1 dal Napoli, terzo.