Alival, l’ex proprietario a fianco dei lavoratori: «Le multinazionali guardano solo ai soldi»
PONTE BUGGIANESE. Oggi (martedì 26) i lavoratori della Alival, che dalle 10 inizieranno a presidiare i cancelli dello stabilimento di Albinatico, riceveranno la visita dell’ex proprietario. Andrea Fanucchi, accompagnato dall’ex manager della sua gestione Roberto Giometti, porterà la sua solidarietà ai quasi ottanta dipendenti in sciopero.
Da quando la famiglia Fanucchi passò la mano sono trascorsi ormai dieci anni e molti dipendenti che oggi lavorano in azienda non hanno mai avuto occasione di poter conoscere di persona l’ex proprietario. Con Fanucchi al timone l’Alival ha vissuto la sua ultima stagione di splendore, per poi iniziare il lento declino culminato con l’annuncio di chiusura entro il primo trimestre del 2023 decretato dall’attuale proprietà.
La Alival (Alimentaria Valdinievole) naque da un’intuizione di Andrea Fanucchi, la cui famiglia si occupava della commercializzazione e della lavorazione del latte dal lontano 1906.
«Il tutto ebbe inizio a Porcari con mio nonno Luigi – spiega – che poi trasmise questa sua passione a mio padre Mauro. Con me le attività di famiglia passarono dal livello artigianale a quello industriale. Decisi infatti di spostare il baricentro dei nostri interessi proprio a Ponte Buggianese e, da una piccola attività con una decina di dipendenti, riuscii a creare una realtà produttiva che dava lavoro a 600 collaboratori. Ci tengo a dire “collaboratori” e non dipendenti perché per me le persone che mi aiutavano nel gravoso compito di gestire un’azienda che era cresciuta oltre le aspettative di tutti non potevano essere dei semplici dipendenti. Con loro esisteva un rapporto di fiducia e comprensione totale, tanto che ancora oggi in molti mi contattano per mettermi al corrente delle loro vicende di vita, Come, purtroppo, in questo caso».
La bella favola della famiglia Fanucchi alla guida della propria creatura termina però nel 2013, quando la ditta reggiana Nuova Castelli avvia una trattativa per l’acquisto sfociata nel passaggio di proprietà. In seguito vi fu poi l’assorbimento della Nuova Castelli da parte della Lactalis, la multinazionale francese proprietaria, fra gli altri, di marchi come Galbani e Parmalat.
«Quando venni a sapere dei nuovi sviluppi societari – prosegue Andrea Fanucchi – ebbi subito la sensazione che qualcosa sarebbe cambiato. E non in meglio. Oggi il mondo è globalizzato e super-connesso, e una multinazionale, figlia di questa epoca storica, tiene in esclusiva considerazione soltanto i parametri economici e non certo umani. Quello che mi addolora tantissimo – conclude – è la percezione che tutta la zona di Ponte Buggianese sia a rischio di desertificazione industriale. Se una realtà come Alival dovesse davvero cessare l’attività, a subirne le conseguenze sarebbe sia il tessuto economico pontigiano che la stessa comunità nel suo insieme».
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