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Апрель
2022

Mille cuori in corteo per celebrare la libertà contro l’incubo guerra

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PAVIA. Dopo due anni di silenzio, di pandemia e di isolamento il 25 aprile 2022 significa - anche - ritrovarsi. Lieti per la ricorrenza della Liberazione, che 77 anni fa restituiva agli italiani un Paese da ricostruire, preoccupati per un altro Paese che sta lottando proprio in questi giorni e che non vede ancora la fine della guerra. È probabilmente anche per questo che ieri mattina, alle celebrazioni per il 25 Aprile, c’erano davvero tante persone. Un migliaio di cittadini che hanno seguito le varie tappe della giornata, applaudito e anche contestato.

Pavia, folla alle celebrazioni del 25 Aprilefoto da Quotidiani localiQuotidiani locali

Una corona per i caduti

Il programma prevede la prima tappa, alle 9.45, al monumento che ricorda i caduti della Seconda guerra mondiale, nel cimitero di San Giovannino. Il sindaco, Fabrizio Fracassi, con la fascia tricolore e il presidente della Provincia, Giovanni Palli, con la fascia blu sistemano la corona d’alloro deposta da due vigili. Il vescovo, monsignor Corrado Sanguineti, recita una preghiera in suffragio di quanti hanno versato il loro sangue per la libertà.

Alle 10.30, il secondo appuntamento della mattinata: l’omaggio alla memoria di Ferruccio Ghinaglia, studente di Medicina, dirigente del Partito comunista d’Italia, assassinato il 21 aprile 1921 da una squadra fascista a 21 anni all’imbocco del Ponte Coperto. Dopo la posa della corona, il sindaco Fracassi si inginocchia e tocca il cippo dedicato alla memoria di uno dei primi martiri del fascismo.

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Poi il corteo riprende la sua marcia, preceduto dalla banda “Santa Cecilia” di Belgioioso, che esegue canti partigiani. Tante le bandiere, sia quelle dei partiti che quelle della pace. Spicca su tutti lo striscione dell’Anpi di Pavia, con il presidente Luca Casarotti. E poi un altro, retto da studenti, rammenta «Il fascismo non è un’opinione». C’è anche chi aggiunge un tocco di creatività alla giornata, portando la scritta «Senza l’antifascismo, l’ecologismo è solo giardinaggio».

La messa al Carmine

Alle 11, sulle note di “Fischia il vento”, il corteo raggiunge la chiesa di Santa Maria del Carmine per la messa. Sul sagrato si infittiscono le bandiere e poco prima di mezzogiorno, dopo la celebrazione religiosa, il corteo si ricompone per raggiungere piazza Italia, il luogo in cui da sempre si tengono le orazioni ufficiali che chiudono le celebrazioni del 15 aprile.

L’inno di Mameli viene seguito da tutte le autorità presenti; oltre al sindaco e al presidente della Provincia, vi sono il prefetto, Paola Mannella, il rettore, Francesco Svelto, i comandanti di polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale e gli esponenti delle principali associazioni combattentistiche, oltre ovviamente alla professoressa Elisa Signori, la madre del fotoreporter Andy Rocchelli, alla quale è stata affidata la responsabilità dell’orazione principale. A introdurla è il sindaco, Fabrizio Fracassi che, rumorosamente contestato dagli esponenti della sinistra più radicale, pronuncia un breve discorso.

L'orazione di Elisa Signori per il 25 aprile a Pavia: "Italia complice del Terzo Reich, chi relativizza la Resistenza ignora questa realtà"foto da Quotidiani localiQuotidiani locali

La mente all’Ucraina

Inevitabile, proprio perchè nella mente e negli occhi di tutti, il riferimento a quanto sta accadendo in Ucraina.

«La guerra che si sta continuando a combattere in Ucraina – dice il primo cittadino – prosegue con il suo orrore. Quello che per noi è un giorno di festa, un momento in cui celebriamo la libertà, per altri popoli è un giorno di battaglia, di bombardamenti, di morte. Sono vicino al popolo ucraino in patria e a coloro che hanno trovato rifugio e accoglienza in Italia, in Lombardia, a Pavia. La nostra città ha fatto e farà la sua parte grazie all'altruismo e alla generosità che contraddistingue le forze dell'ordine, i volontari e i cittadini tutti».

Poi il sindaco si sofferma sulla parola chiave della giornata: «Cos'è la libertà? Un bambino di una scuola primaria ha risposto così: “In Italia, nel secolo scorso, si era perduta la libertà ma è stata riconquistata con tanti sacrifici … Il mio bisnonno ha lottato per la libertà, è stato un partigiano e mi hanno raccontato che stava nascosto e gli portavano da mangiare e da bere … Per me la libertà è poter giocare e studiare”. La libertà è un diritto ma spesso è stata una conquista, difficile e dolorosa e per questo va apprezzata ogni giorno anche in nome di chi ci ha donato, con il proprio sacrificio, lottando contro il nazifascismo, la possibilità di essere liberi. Libertà è la possibilità di costruire il futuro. Libertà è il poter concretizzare i sogni dei nostri bambini e dei nostri ragazzi. La libertà è l'essenza del vivere».




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