Caluso, 400 over 80 vivono soli in città. In via Diaz rifiuti sparpagliati e topi
CALUSO
Settemilacinquecento residenti, una città forte di una tradizione vitivinicola, tanti progetti con l’obiettivo di mantenere vivo il senso di comunità. Caluso sconta, come tutto il territorio, una elevata età media della popolazione. Non è un caso che l’amministrazione abbia messo in piedi una serie di focus su temi specifici ai quali partecipano anche i consiglieri comunali. E il focus sul sociale, raccogliendo dati per meglio fotografare la situazione, ha registrato il fatto che, a Caluso, gli over ottanta che vivono da soli sono 400. Un numero significativo. Dietro i numeri, però, a volte emergono le storie. E questa è sotto gli occhi di tutti, in pieno centro storico. Via Diaz, cascina storica con gli affreschi sulla facciata, in mezzo ad altre case eleganti. L’edificio avrebbe bisogno di riparazioni al tetto. Si intravede un grave degrado, tra ratti morti nel cortile e rifiuti sparpagliati un po’ ovunque. L’odore che arriva dall’interno della cascina lascia spazio a pochi dubbi.
In quell’edificio ci vive un 92enne vispo per l’età e abituato da sempre a lavorare sodo. Lo conoscono tutti, lo salutano. Lo vedono uscire quasi ogni giorno alla guida di un vecchio trattore. Lo scorso giovedì con lui c’era un altro pensionato, forse per dargli una mano nei lavori nei campi. In questi giorni, per chi lavora nei campi, c’è da preparare la terra per la semina del granoturco. E i ritmi della campagna scandiscono ancora la vita dell’anziano. La sua memoria è lucida: «Ho ancora dei campi di granoturco, mentre le vigne sono gestite da altri - racconta senza scendere dal trattore - . E poi ho ancora delle galline, un cane e due cavalli da accudire, ma ho male ad un ginocchio e non riesco più a fare molto. Nessuno mi aiuta».
La situazione è a conoscenza del Comune di Caluso, ed in particolare del consigliere Ferdinando Giuliano presidente del focus sul sociale: «Ci stiamo muovendo con molta delicatezza – informa Giuliano - anche chiedendo consigli al Cissac, il consorzio dei servizi sociali. Stiamo seguendo poi un caso simile nella frazione Arè. L’obiettivo è di creare un gruppo che si offra di aiutare queste persone in modo da rispettare la loro autonomia, alla quale tengono moltissimo».
La questione dell’igiene pubblica dovrà invece essere affrontata dal Comune, che potrebbe emettere un’ordinanza di pulizia coatta.
Il focus sociale era stato costituito nel 2020, proprio con la finalità di far emergere le situazioni di fragilità tra gli anziani, e quindi trovare il modo giusto di aiutarli rispettandone l’autonomia. «Al di là dei casi noti - ricorda Gianna Scapino, componente del focus in rappresentanza della minoranza consiliare - abbiamo scoperto situazioni sulle quali stiamo intervenendo. Conosciamo anche il caso in questione, un uomo buono e sempre sorridente che però non ci fa entrare in casa. Di conseguenza, non sappiamo come agire. So che a volte va a pranzo in un ristorante, che fa la spesa al mercato, e che ama partecipare alle feste del paese. Ora informeremo l’Asl/To4».