Famiglie morose a Ivrea, l’assessora Povolo chiarisce: «Nessuno sarà escluso dalla mensa scolastica»
IVREA. A preoccupare gli abitanti delle case Atc del quartiere San Grato, in via Buozzi, dopo le bollette del riscaldamento cumulative arrivate nelle scorse settimane e per cui non ci sono stati passi in avanti per i residenti dei due palazzi del comprensorio Primavera, ora c’è il nuovo regolamento scolastico adottato dal Comune di Ivrea. Una mamma, che assicura di non essere la sola, teme che suo figlio possa essere allontanato dalla mensa scolastica. «Vivendo nelle case Atc ed avendo la mia famiglia in difficoltà economiche, sono preoccupata che mio figlio non possa più accedere al servizio mensa a causa delle rette non pagate in passato – spiega la donna –. Avevo già fatto una battaglia, prima del Covid, per chiedere che gli alunni delle famiglie in difficoltà potessero portare il pranzo da casa. Ci era stato riferito che non c’erano le condizioni per renderlo possibile, sia per le attrezzature necessarie che per il personale di controllo. Inoltre, il tempo per poter tornare a casa è troppo poco».
«Mi auguro - prosegue la donna - che non sia necessario doversi mettere in regola in fretta con le rette della mensa per poter accedere alla refezione e che, in caso di ritardati nei pagamenti, i bambini in difficoltà non vengano poi esclusi. Sarebbe tutto più semplice se la scuola fornisse la possibilità di effettuare il modulo al posto del tempo pieno. Chi ha una situazione come la mia è davvero allo stremo delle forze e la mia famiglia non è l’unica a condividere queste preoccupazioni».
Il costo delle rette per la refezione scolastica dipende dall’Isee di ogni famiglia, ma da parte del Comune di Ivrea sono prontamente arrivate le rassicurazioni. A confermarlo è l’assessora ai sistemi educativi e alle politiche sociali Giorgia Povolo. «Abbiamo considerato la refezione scolastica e il servizio scuolabus come servizi essenziali, di conseguenza nessuno verrà escluso da questi servizi a causa delle rette non pagate in precedenza – spiega l’assessora. – Se non si concorderà un piano di rientro delle rette non si potranno iscrivere i bambini ai servizi accessori, quali, ad esempio, il pre e post scuola o il centro estivo. Con questa decisione, che ovviamente punta a rientrare dei mancati introiti sempre più alti, abbiamo però voluto evitare i casi avvenuti in altri Comuni dove i bambini non erano più stati ammessi al pasto a scuola».
«Il servizio mensa, inoltre - prosegue l’assessora Povolo - serve a garantire una continuità con le lezioni e la presenza di un altro tipo di orario, come il modulo al posto del tempo pieno, dipende dalla volontà dell’istituto scolastico. Chiediamo, dunque, per poter continuare ad usufruire di servizi essenziali ed accessori, di concordare un piano di rientro delle rette della mensa». «Chi non lo farà potrà - conclude Povolo - comunque continuare ad usufruire della refezione scolastica, privandosi, però, dei servizi accessori per i propri figli».