Chiaverano, i consiglieri si scusano, piena fiducia a Fiorentini
CHIAVERANO. È finita, come si usa dire, “a tarallucci e vino”, la querelle scoppiata tre settimane fa in seno al consiglio comunale di Chiaverano: la maggioranza si era spaccata in merito all’aumento di un punto percentuale dell’aliquota Irpef.
Quattro consiglieri di maggioranza avevano votato contro il punto all’ordine del giorno impedendo così la successiva approvazione del bilancio di previsione. A quel punto il sindaco Maurizio Fiorentino aveva ventilato le dimissioni.
Il sereno è ritornato nella seduta consigliare dello scorso giovedì: i quattro hanno fatto un passo indietro ammettendo in una dichiarazione di voto «che la loro era stata una scelta fuorviata dall’inesperienza: un incidente tecnico». Il documento contabile, tornato alla discussione del parlamentino locale è così stato approvato all’unanimità. Ritirata anche una mozione a sostegno del sindaco a firma del vicesindaco Maurizio Tentarelli e dell’assessore Roberta Benetti: «Con i quattro consiglieri ci siamo chiariti - si limita a dire Tentarelli - e la mozione quindi non era più necessaria».
Dal canto suo il sindaco si augura che «incidenti del genere non si verifichino più. Andiamo incontro a momenti sempre più difficili per i Comuni, chiamati come i cittadini, a fare i conti con gli aumenti dell’energia. Ecco che il bilancio 2022 è un documento ragionieristico con l’obiettivo di far quadrare i conti, di non tagliare investimenti per la cultura, per l’Ecomuseo e per i servizi. Abbiamo pochi spazi per nuove progettualità, ma cercheremo risorse per ridurre la spesa energetica cambiando le caldaie degli edifici pubblici e ammodernando l’illuminazione pubblica con l’utilizzo di luci a led». Sulla stessa lunghezza d’onda del sindaco erano rimasti, Benetti e la consigliera Cristina Amato. Avevano votato contro l’aumento dell’Irpef Emiliano Iannone, Carlo Ardissono, Luciano Lauria e Giovanna di Nuzzo.
Il loro voto contrario era legato al fatto di non essere stati preventivamente informati sulla mancata applicazione della soglia di esenzione al pagamento dell’Irpef fino a 10mila euro . Una scelta adottata dal segretario comunale Giuseppe Costantino e inserita nella delibera presentata nel parlamentino. La motivazione era legata a misure contabili rese note dal Ministero dell’Economia: «Anche noi eravamo all’oscuro della variazione -aveva detto Fiorentini - e ci siamo trovati a discuterne in aula. Una soluzione c’era: approvare la delibera, fare una verifica al Mef e quindi ritornare sulla questione in seguito attraverso una variazione di bilancio. . Ma i quattro consiglieri non avevano voluto sentire ragioni». Maurizio Fiorentini, 63 anni, eletto nel 2019, è al suo terzo mandato.