Mantova, è tempo di bilanci: anno duro ma numeri positivi
MANTOVA. È tutta una questione di obiettivi. Quelli prefissati ad inizio campionato, quelli sfiorati, quelli raggiunti. E numeri alla mano la questione si risolve con un sorriso, a discapito dei mugugni di una piazza che (giustamente) vorrebbe di più. Il Mantova ha raggiunto il traguardo salvezza senza passare dai playout. Lo ha fatto vivendo una stagione altalenante, condita da un finale thrilling che ha fatto temere il peggio. Un peggio che non si è materializzato e che ha portato la nave nel porto sicuro indicato da Setti e soci alla prima di campionato. Anzi, ben prima, fin dall’estate. Perché il Covid e le rogne personali del patron avevano ridotto drasticamente il budget a disposizione. Un problema non da poco, risolto solo in parte con le intuizioni sul mercato. Perché in questo senso la svolta vera è arrivata quando la proprietà ha deciso di rimettere mano al portafoglio, facendo una campagna invernale importante per la categoria e per la posizione in classifica.
Fatta la premessa, è utile anche dare uno sguardo ai numeri di questa stagione. Perché questo è il tempo dei bilanci prima di buttarsi a capofitto nel Mantova che verrà. E allora ci si accorge che l’Acm ha sì dovuto sudare sette camice per restare in serie C, ma ha anche ottenuto più punti (ben 4) nel girone di ritorno rispetto a quelli conquistati un anno fa dopo il giro di boa. Il tutto con una rosa arricchita dall’arrivo di giocatori di spessore quali Bruccini e Monachello, ma pur sempre inferiore rispetto a quella gestita da Troise. Che però si qualificò ai playoff in un girone (anche questo è bene ricordarlo) nettamente più competitivo.
Per ripartire è utile anche analizzare i singoli, perché se il Mantova avrà un futuro di competitività maggiore dovrà anche trovare qualche base sulla quale poggiare la squadra dal futuro. E i numeri dicono che Monachello può rappresentare quella punta da doppia cifra capace di trascinare una squadra. E allo stesso tempo un portiere come Marone - arrivato quasi per caso - può diventare un riferimento per iniziare a gettare le basi per la difesa che sarà. Due elementi importanti (non gli unici) da blindare in tempi rapidi. Il tutto ancor prima di iniziare a ragionare su chi gestirà l’area sportiva (Battisti verosimilmente resterà in sella) e la panchina (difficile una conferma di Lauro).
Tutto chiaro, ma quando inizia il futuro? Non subito da quanto filtra da Viale Te. Perché ora ci sarà il tempo di staccare la spina, con Setti impegnato sul fronte Hellas Verona. Un fronte non da trascurare viste le voci di una possibile cessione del club scaligero da parte dell’imprenditore carpigiano. Magari non subito, ma in prospettiva questa chance resta succulenta per il Mantova che si ritroverebbe un dirigente magari non eccelso nell’osmosi con la piazza ma sicuramente capace nel mondo del pallone. E impegnato nel progetto al 100%.