Green pass, mascherine, cinema e ristoranti: ecco come cambiano le regole anti-Covid dall’1 maggio
TRIESTE. La cabina di regia è fissata per martedì 26 aprile, il consiglio dei ministri invece per il prossimo giovedì, ma probabilmente si attenderà davvero l’ultimo minuto – ovvero i dati dell’andamento dell’epidemia delle ultime ore – prima di scrivere quel decreto che più di altri segnerà un punto di snodo nelle regole da seguire da quando è cominciata la pandemia.
Un testo necessario, senza il quale sarebbe decretata la fine di ogni restrizione a partire dal Primo maggio e gli esperti sono invece ancora molto prudenti, visto che la circolazione del coronavirus è ancora alta e anche il numero dei morti è in media di quasi 140 al giorno.
Cosa cambierà da domenica? Ecco le novità in arrivo:
Dove non servirà più il Green Pass
A partire da maggio, chiunque potrà quindi frequentare palestre e piscine, partecipare a feste, cerimonie e convegni, andare al cinema, a teatro e al ristorante. Se non arriverà una proroga dell’ultimo minuto, decadrà anche l’obbligo - in vigore fino al 30 aprile - di avere una delle certificazioni Covid per usufruire dei mezzi a lunga percorrenza e anche per accedere ai luoghi di lavoro pubblici e privati.
Spettacoli e concerti: Il nodo mascherine per andare al cinema
Per andare al cinema, a teatro, in una sala da concerto, ma anche a ballare in discoteca piuttosto che in balera non sarà più richiesto alcun Green Pass, né quello in versione rafforzata e nemmeno quello basico. Stesso discorso anche per spettacoli ed eventi all’aperto. Il che vuol dire che si potrà accedere liberamente senza dover mostrare alcun certificato tanto negli stadi che ai concertoni, prossimi a radunare i giovani con la bella stagione. Anche in discoteca si accederà senza alcun tipo di Pass, ma la mascherina dovrebbe restare obbligatoria quando non si balla. E con naso e bocca coperti con ogni probabilità si continuerà ad andare anche al cinema, al teatro e a qualsiasi altro spettacolo al chiuso. Mentre il Ministro Speranza vuole lasciare le Ffp2 anche negli stadi.
Trasporti: sì alle mascherine, con l’incognita Ffp2
Tanto su bus e metro che in aereo, pullman, navi e treni si potrà viaggiare senza più mostrare né il Green Pass rafforzato in possesso di chi è in regola con i vaccini e nemmeno il certificato base rilasciato con il tampone. Sono invece destinate a restare tirate su le mascherine, tanto sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza nazionale e internazionale che in quelli locali, come tram, bus, metro e treni regionali. Resta da capire se resterà l’obbligo di utilizzare le più protettive Ffp2 o se si potrà passare alle meno costose chirurgiche, che però continuano a proteggere bene quando tutti le indossano, meno se qualcuno invece le tiene sotto il naso o le lascia in tasca. Per questo gli esperti del ministero della Salute preferirebbero lasciare le cose come stanno, ossia l’obbligo di Ffp2.
L’eccezione del certificato e l’obbligo vaccinale
L’unica eccezione dovrebbe riguardare l’accesso alle Rsa. È stato infatti già stabilito che fino a fine anno il Green Pass continuerà ad essere richiesto a chi fa visite a persone in queste strutture, hospice e reparti di degenza degli ospedali. Fino al 31 dicembre 2022 resterà in vigore anche l’obbligo vaccinale per i sanitari, mentre scadrà il 15 giugno quello per le forze dell'ordine, le forze armate, il personale della scuola e dell'università e gli over 50.
Lavoro: addio al certificato, resta lo smart working
I No Vax potranno dalla festa dei lavoratori in poi fare a meno anche del tampone rapido ogni due giorni per andare a lavoro. Il Green Pass basico non dovrebbe infatti essere più prorogato per i lavori pubblici e privati e questo anche per chi abbia compiuto 50 anni, nonostante per loro resti l’obbligo vaccinale fino al 15 giugno. Al lavoro invece con ogni probabilità resterà l’obbligo di indossare sempre la mascherina, anche se su questo è ancora in corso una riflessione, che potrebbe portare a lasciarla solo dove non si può mantenere il metro di distanziamento e per chi lavora a contatto di clienti e utenti, come cassieri e sportellisti. Fino alla fine dell’anno resta la possibilità di ricorrere allo smart working senza dover intraprendere la più complessa procedura dell’accordo collettivo.
Scuola: avanti fino all’estate con le protezioni
La scuola si appresta a mantenere le mascherine, anche dopo il primo maggio, dalle elementari in su, università comprese. L’obbligo a questo punto dovrebbe restare fino alla fine dell’anno scolastico e varrebbe tanto gli studenti che per il personale docente e non. La linea rigorista di Speranza è del resto stata condivisa pubblicamente anche dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. E mentre il decreto che ha segnato la road map di uscita dall’emergenza ha previsto la fine dell’obbligo delle mascherine dal primo del mese prossimo in tutti i luoghi al chiuso, ha invece specificato che «fino alla conclusione dell’anno scolastico nelle scuole è fatto obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie». Per abrogare l’obbligo servirebbe un nuovo atto di legge che difficilmente verrà promulgato.