Calcio, ok della Figc al professionismo per le donne in Serie A a partire da luglio
“Dal primo luglio inizia il percorso del professionismo del calcio femminile, siamo la prima federazione in Italia ad avviare e ad attuarlo”. Lo ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina: il Consiglio Federale ha infatti completato nelle scorse ore le modifiche normative necessarie per passaggio al professionismo della Serie A (femminile, appunto) a partire dalla prossima stagione sportiva. “C’è stata qualche piccola resistenza della Lega di A che riteneva di proporre un eventuale rinvio ma poi abbiamo raggiunto un accordo perché non si poteva tornare indietro. Quando si delibera qualcosa bisogna essere coerenti” ha proseguito Gravina, che ha sottolineato come “finalmente” ci siano “le norme che disciplinano l’attività e l’esercizio del professionismo” in questo settore.
In Italia le calciatrici sono infatti considerate dilettanti, a differenza dei colleghi maschi. Questo determina una netta differenza in termini di compensi: le sportive che giocano in Serie A non possono guadagnare più di 30.658,00 euro lordi a stagione, suddivisi in 10 mensilità. In Serie B, invece, le squadre non ricevono alcun compenso (a loro spetta al massimo un rimborso spese non superiore ai 500 euro). Nel febbraio del 2022 la Nazionale di calcio femminile degli Stati Uniti ha ottenuto un accordo per la parità salariale con la squadra maschile, dopo 6 anni di battaglie. In base all’accordo, la U.S. Soccer Federation dovrà inoltre risarcire le giocatrici con ben 24 milioni di dollari, assicurando che di qui in avanti ci sarà parità di retribuzione tra le due squadre.
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