Così la pandemia ha incentivato il fenomeno delle partite sportive truccate in tutta Europa
Totonero, calcio-scommesse, ‘combine’. Cambia il nome ma non il fenomeno, quello delle partite truccate. L’ombra di un illecito continentale di dimensioni comunitarie si abbatte sull’Europa, tanto che il massimo organismo del calcio professionistico e l’ufficio di polizia europea per la prima volta si vedono costrette ad avviare un tavolo di lavoro per prevenire e contrastare un’attività divenuta ormai un vero e proprio «flagello», sviluppatosi ancor più con la crisi sanitaria.
Stadi chiusi, competizioni interrotte e in alcuni casi mai riprese. Sono tanti gli introiti venuti a mancare alle società, e si teme che si possa fare cassa a spese della legalità.
«Stiamo assistendo a sempre più casi di partite truccate e risultati sospetti», riconosce Burkhard Mühl, capo del Centro europeo per la criminalità finanziaria ed economica di Europol. Nessun riferimento, nessuna allusione. Chi e dove è oggetto delle verifiche in corso, ma la situazione appare già accertata.
«La criminalità organizzata ha subito capito che molte squadre di calcio stavano soffrendo finanziariamente a causa del COVID-19» e delle perdite finanziarie che ne sono scaturite. In altri termini, continua il membro dell’organismo di polizia UE, «dove ci sono meno soldi, giocatori, allenatori, dirigenti e persino dirigenti di club sono sempre più vulnerabili a essere corrotti».
Durante la pandemia diversi club hanno deciso di ridurre gli stipendi a causa della crisi sanitaria. E’ accaduto in Italia, come pure in Spagna. Si teme che questo possa aver spinto, non solo in questi Paesi, a «integrazioni». Dunque si sente l’esigenza di intervenire prima che sia troppo tardi.
La cooperazione Uefa-Europol intende individuare e indagare su sospetta corruzione nel calcio, così come fermare sul nascere attività fraudolente. La cooperazione tra le forze dell'ordine e la massima organizzazione calcistica continentale intende dunque identificare nuovi modi di indagare e cooperare sulle partite truccate.
«Oggi più che mai occorre sostegno reciproco nel cercare di proteggere il nostro sport popolare da questo flagello», ribadisce Vincent Ven, responsabile anti-partitre truccate dell’Uefa. La prima riunione di sempre con l’agenzia di polizia dell’Unione europea non sarà l’ultima. Corrotti e corruttori del mondo del pallone sono avvisati.