Sette casi di epatite acuta pediatrica in Veneto
VENEZIA. Sono in tutto sette i casi di epatite acuta pediatrica registrati in Veneto e trasmessi dalla Regione al Ministero della Salute.
Di questi, cinque piccoli pazienti sono già stati dimessi, due sono ancora ricoverati. Questi ultimi hanno rispettivamente 8 e 14 anni. Le altre età dei bambini coinvolti in Veneto sono: 2 anni, 1 mese, 10 anni, 13 anni, 14 anni.
Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha fatto il punto sui casi di epatite «sconosciuta» tra i giovanissimi, su cui c'è «massima attenzione ma nessun allarme eccessivo».
«Molti dei casi confermati in Gran Bretagna, e alcuni anche in Italia - ha spiegato Sileri - presentano una positività agli adenovirus, virus che di solito provocano sintomi lievi come raffreddore, vomito e diarrea. Si potrebbe ipotizzare la comparsa di una nuova variante, oppure che i bambini più piccoli siano immunologicamente meno protetti da questi virus, che durante la pandemia hanno avuto una circolazione molto ridotta. Non sembrano invece esservi collegamenti con il coronavirus, e tanto meno con i vaccini Covid-19, che in Italia possono essere somministrati soltanto a bambini al di sopra dei cinque anni di età e in Gran Bretagna al di sopra dei dieci».
Sileri ha invitato i genitori i cui figli manifestino sintomi compatibili con l'epatite, soprattutto l'aspetto itterico, a mettersi in contatto con il pediatra per approfondimenti. Al momento i casi segnalati sono poche unità, ma il ministero, ha detto Sileri, «ha ritenuto comunque utile allertare le proprie strutture che si occupano del monitoraggio sul territorio delle malattie infettive e delle epatiti acute per avere un quadro tempestivamente aggiornato della situazione».
«La Pediatria di Famiglia ha dato immediata disponibilità, attivando una rete di sorveglianza sul territorio nazionale per i casi di epatite che si dovessero verificare».
Lo afferma Antonio D'Avino, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri Fimp, che ha incontrato il ministro della Salute Roberto Speranza. «Il ministro ci ha chiesto di rafforzare l'impegno nell'attività vaccinale, in particolare contro Covid, alla luce della ripresa dell'epidemia
in alcune aree della Cina, costrette al lockdown. Fimp invierà martedì le indicazioni del Ministero, perché si attivi uno stato di massima attenzione sul rischio della malattia».