Argenta, per l’incidente mortale di Desire indagata l’amica che era alla guida

ARGENTA. Una giovane vita spezzata, due genitori e una sorella sconvolti, gli amici di quella 19enne che toccano con mano il dolore, quello vero, i più per la prima volta. La tragica morte di Desire Baldi ha aperto una spirale di profonda tristezza, un sentimento di mancanza condiviso, una sensazione di vuoto che solo chi l’ha provata può comprenderla.

Questi stessi sentimenti sono condivisi anche dall’amica di Desire, che nella notte fra sabato e domenica era alla guida della Citroën C3 finita fuori strada e che ha ucciso la giovanissima di Argenta, rimanendo a sua volta lievemente ferita, così come il suo fidanzato, mentre quello della vittima è ancora ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena in condizioni più serie.

Quattro amici che avevano fatto serata andando a ballare in Romagna e che adesso sono rimasti in tre, tutti con un macigno sul cuore. La posizione dell’amica alla guida, però, non è uguale alle altre.

IL FASCICOLO

Ieri la procura della Repubblica di Ravenna ha aperto un fascicolo a suo carico con l’accusa di omicidio stradale aggravato dalla guida in stato d’ebbrezza. Anche questo secondo aspetto dell’ipotesi di reato dà conferma di quanto appreso già nella giornata di domenica: il tasso alcolemico riscontrato alla giovane classe 2.000 alla guida subito dopo l’incidente è superiore a 0,8 grammi/litro, il limite oltre il quale ha rilevanza penale, a prescindere dall’età del conducente e da quanto tempo abbia la patente, e, quindi, viene contestato dal pubblico ministero appunto come aggravante. Si era parlato di un tasso di poco superiore a 1, quindi inferiore a 1,5: anche questo ha rilevanza, se e quando un tribunale stabilirà una pena.

Ecco, la questione è molto seria, sebbene ci saranno da approfondire molti altri aspetti. Come, per esempio, se i ragazzi in auto e, in particolare, la vittima, avessero le cinture di sicurezza (obbligatoria anche per chi siede sul sedile posteriore), ma anche le cause che hanno portato l’automobile a uscire di strada, indagando la velocità, le condizioni dell’asfalto, l’integrità del veicolo prima che accadesse l’irreparabile. Insomma, gli aspetti da considerare sono molteplici e saranno ovviamente scandagliati dalle indagini e dalle perizie che il titolare del fascicolo riterrà di richiedere. Nel frattempo, inutile ergersi a giudici o, men che meno, a inquirenti o tecnici: già oggi il pm potrebbe disporre i primi atti e affidare la perizia, di conseguenza le parti potranno muoversi a loro volta e decidere se avere un proprio perito a seguire la ricostruzione dell’incidente.

IL RITROVO

In attesa di tutto questo, però, la conducente dell’auto vive tutt’altro aspetto del proprio dramma personale, quello dell’aver perso una cara amica, forse proprio la più cara. E con questo pensiero domenica sera, con una storia su Instagram, ha chiamato a raccolta gli amici, per ritrovarsi, come al solito, al bar Cristal e lanciare in cielo le lanterne cinesi in memoria di Desire, quasi a volerla raggiungere con una luce...

Straziante, come uno dei passi, pur necessario, che si è compiuto ieri pomeriggio, ossia il riconoscimento della salma. Mamma “Marisa”, come viene chiamata ad Argenta la donna dominicana, e papà Lorenzo, arrivati all’obitorio ravennate, non ce l’hanno fatta a entrare, cedendo l’ingrato compito a parenti meno prossimi della loro ragazza 19enne. Ma è bastato sapere quanto visto da occhi altrui per gettare quei poveri genitori nel più profondo sconforto: «Era l’unica figlia che avevo, me l’hanno maciullata», le grida strazianti di papà Lorenzo.

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