Venezia approva il regolamento anti-paccottiglia

VENEZIA. Il Consiglio comunale di Venezia dice sì, con un voto espresso all’unanimità da maggioranza e opposizione, al nuovo regolamento contro i negozi paccottiglia in centro storico. Ma per l’entrata in vigore del provvedimento è necessario il via libera da parte della Regione. “Il senso di questo regolamento”, dice l’assessore al Commercio, Sebastiano Constalonga, “è che il valore della tutela storico-culturale della città è prevalente rispetto alla libertà d’impresa”.

Facendo riferimento al Piano Regolatore che delinea le possibili trasformazioni fisiche e funzionali del centro storico e le destinazioni d’uso compatibili delle unità edilizie coinvolte, la delibera richiama gli obiettivi prioritari quali “la tutela dei caratteri ambientali e del tessuto storico della Città Antica e quindi la tutela dell'identità socio-culturale dell'insediamento veneziano”.

Nello specifico la delibera prevede che negli esercizi che si affacciano sulle aree interessate da flussi pedonali intensi (ad esempio Strada Nuova), negli esercizi ubicati in edifici sottoposti a tutela culturale e in tutti gli esercizi ubicati nel sestiere di San Marco con le medesime peculiarità: non sia consentito, per un periodo di tre anni, l’insediamento, anche per trasferimento, di attività di commercio al dettaglio del settore alimentare, l’insediamento di attività artigianali/industriali di produzione, preparazione e/o vendita di prodotti alimentari, nonché il loro ampliamento di superficie di vendita o di categoria merceologica, escludendo da tale divieto le attività di vendita di prodotti ortofrutticoli, le macellerie, le pescherie, le attività di vendita da parte di produttori agricoli dei propri prodotti, le attività artigianali di panificazione, pasticceria e di gelateria.

E ancora: che non sia consentito l’insediamento, anche per trasferimento, di attività che non prevedono obbligatoriamente la presenza di un addetto come lavanderie a gettone, locali attrezzati in modo esclusivo con apparecchi automatici per la vendita o la somministrazione e sportelli Atm. In queste aree sarà possibile invece aprire negozi di moda librerie; gallerie d’arte e antiquari; arredamento e design; commercio e restauro di oggetti d’arte, cose antiche o articoli d’antiquariato, articoli di numismatica e filatelia, quadri e stampe; artigianato artistico, tipico, tradizionale e storico. Il regolamento avrà una durata sperimentale di tre anni a partire dall’approvazione da parte della Regione.