Sottomarina, rapina-lampo in tabaccheria: attimi di terrore per cento euro
SOTTOMARINA. «Erano circa le nove e mezza», spiega Erminio, «Nel locale c’era ancora un gruppo di giovani che stava giocando a carte. Ad un certo punto è entrato questo giovane, almeno all’apparenza sui vent’anni, che si è avvicinato velocemente al banco del bar, ha spostato il contenitore dove si trovano dei sacchetti di patatine e, pistola in pugno, ha allungato la mano sulla cassa, ha preso due pezzi da cinquanta ed è scappato. Fuori mi dicono lo stesse attendendo un complice».
Pistola vera o pistola giocattolo? «Questo non possiamo saperlo», continua, «Mia moglie era molto spaventata. È salita in albergo dove stavo mangiando assieme a mio figlio Markus, e mi ha raccontato cosa era successo. Siamo scesi, visto che abitiamo sopra, ed abbiamo subito chiamato i carabinieri che sono arrivati velocemente. I ragazzi che stavano giocando a carte sono stati colti di sorpresa e, alla vista della pistola, si sono intimoriti. Il tutto è durato pochissimi secondi e per fortuna nessuno si è fatto male».
Il titolare del bar tabaccheria non ha riconosciuto il rapinatore. «Stando al racconto di mia moglie, posso dire soltanto che era giovane e molto alto e, secondo me, assolutamente del posto».
Lo stesso bar-tabaccheria già un paio di anni fa aveva subìto un episodio analogo, solo che allora i rapinatori, sempre di sera, avevano intimato loro, sempre sotto la minaccia di una pistola, di consegnare tutto il denaro che avevano con chiaro accento rumeno. Allora la rapina fruttò ai banditi circa 250 euro.
«Anche in quel caso», chiude Erminio, «non sapevamo se le pistole fossero vere o meno. Anche allora fortunatamente nessuno si fece male».