Picchiava la moglie in gravidanza. La testimonianza in Tribunale a Trieste: «Mi spegneva la sigaretta addosso»
TRIESTE Pugni, schiaffi e calci alla moglie in gravidanza. E poi cinghiate, bruciature sul corpo con la sigaretta e minacce di morte con un coltello da cucina puntato in gola e in pancia.
La vittima è una giovane donna di origini straniere. Il marito, un trentacinquenne bengalese residente da tempo a Trieste, è ora chiamato a rispondere di maltrattamenti familiari e di lesioni personali aggravate. Sul caso ha indagato la Procura di Trieste. Il pubblico ministero Chiara De Grassi, titolare del fascicolo, ha chiesto il rinvio a giudizio dell’imputato.
Le indagini hanno appurato che l’uomo picchiava quasi quotidianamente la moglie. Violenze che avvenivano anche davanti alla figlia piccola.
La donna, stando a quanto viene contestato nel fascicolo di inchiesta, sarebbe stata anche presa a cinghiate. L’uomo le tirava i capelli e le spegneva addosso le sigarette. Sono state rinvenute infatti cicatrici sia al torace che sul polso destro della giovane madre.
Violenze che si sarebbero protratte per più di due anni, da quando cioè la famiglia era arrivata in Italia e aveva trovato alloggio a Trieste.
Lo straniero, sempre secondo quanto raccolto in fase di indagine, avrebbe maltrattato anche la figlia piccola, con urla e violenze. Inoltre alla bambina veniva impedito di andare a scuola. Tutto questo succedeva alla presenza dell’altro figlio: un bimbo di appena due anni.
In un’occasione, che risale a inizio novembre del 2020, il marito si era scagliato sulla coniuge dopo averla insulta davanti ai due figli. L’aveva afferrata per il collo e spinta contro la parete della cucina. Quindi le aveva puntato all’addome e alla gola un grosso coltello da cucina, minacciandola di morte. Poi aveva brandito l’arma nel confronti della figlia che tentava di difendere la mamma. L’uomo, infine, aveva colpito alla testa l’alto bimbo di due anni che stava dormendo nel passeggino. Questo almeno secondo gli elementi di accusa riportati nell’inchiesta.
Sia la moglie che i figli sono stati accolti in una struttura protetta. La donna e la figlia più grande, ancora minorenne, sono già state sentite in fase di incidente probatorio.
La prossima udienza in Tribunale, davanti al gup Luigi Dainotti, è fissata a luglio. Da quanto emerge l’imputato al momento non risulta reperibile. Non si sa se è ancora qui, a Trieste, o se si è allontanato.