Il Pordenone perde sul campo ma non sugli spalti grazie a sei eroici tifosi al seguito anche a Cosenza: «Ci saremo pure a Lecce»
PORDENONE. Era la prima partita da squadra retrocessa matematicamente in serie C. E si disputava a più di mille chilometri da casa. Una trasferta impegnativa da realizzare, viste tutte le condizioni: sportive – cioè una gara poco attraente dal punto di vista sportivo – e logistiche. Eppure alcuni, irriducibili, tifosi neroverdi si sono presentati allo stadio San Vito-Marulla. E si è trattato di un vero atto d’amore verso la squadra del cuore.
Il Pordenone non era solo a Cosenza, dove ha giocato il terzultimo match della sua esperienza triennale in serie B. A seguirlo sei supporter, che hanno scelto di passare il 25 aprile al seguito dei neroverdi, sostenendoli anche nel corso della 25ª sconfitta in 36 incontri di campionato.
La loro foto sugli spalti del San Vito ha fatto inevitabilmente il giro del web, così come quella della decina di tifosi del Cittadella che hanno assistito dal vivo alla gara dei loro beniamini contro l’Ascoli al Del Duca. «Trovo che sia una cosa normale seguire il Pordenone, o la squadra che si sostiene, allo stadio e al di là dei risultati e della categoria – afferma Stefano Ponticiello, presidente del club Pn Neroverde 2020, tra i presenti in Calabria –. Durante questo campionato ho assistito a tutte le partite dei ramarri allo stadio, sia in casa sia in trasferta. Il nostro club, nato poco prima dell’esplosione della pandemia, era nato con lo spirito di dare un segnale di attaccamento al Pordenone. Al San Vito eravamo solo in sei, ma solo perché alcuni fedelissimi non hanno potuto esserci. Sicuramente a Lecce, in occasione dell’ultima gara di campionato e di serie B, il gruppo sarà più folto».
Il Salento e la sua “capitale” sono dei gioielli imperdibili da visitare, specialmente se si abbina la partita. Anche a Cosenza l’esperienza per i tifosi neroverdi è stata indimenticabile per molti motivi. «I gruppi ultras sono gemellati – ricorda Ponticiello – e i sostenitori dei rossoblù ci hanno accolto benissimo, anche prima della sfida mentre passeggiavamo per la città. Ci hanno chiesto le nostre sciarpe e gliele abbiamo regalate. Alla fine della sfida si è alzato un coro a nostro favore “Tornerete in serie B”. È stato bello. E il Pordenone ha regalato a ciascuno di noi una maglia da gioco».
All’orizzonte, oltre la trasferta al Via del Mare, l’ultima partita della stagione da affrontare allo stadio Teghil è in programma sabato con il Crotone già retrocesso. Dopodiché, dalla prossima annata agonistica, i neroverdi assieme ai loro tifosi torneranno nella Destra Tagliamento, a Fontanafredda. Tuttavia le prime partite del ’22-’23 dovrebbero disputarsi nuovamente a Lignano. «Il rientro nel nostro territorio è fondamentale, soprattutto per creare una base – sottolinea giustamente Ponticiello –. Come Pn Neroverde 2020, per fare un esempio, non organizziamo più la corriera per Lignano da due mesi. I risultati e la distanza da Pordenone in generale hanno inciso».
L’impianto in provincia, a norma per le richieste della Serie C prima e della Serie B poi, è uno dei passi fondamentali da fare se si vuole avere un futuro roseo sotto il profilo sportivo.