Da Rold, dall’infortunio al ritorno alle vittorie. «Il sogno è la Motogp l’idolo è Simoncelli»
PONTE NELLE ALPI
Un giovanissimo motociclista pontalpino si sta facendo strada nel mondo delle due ruote. Dopo un brutto infortunio, Marco Da Rold, classe 2006, ora domina nei campionati nazionali CNV. In testa, il sogno della Motogp e il modello di Marco Simoncelli.
Sono fresche le ultime vittorie, ottenute sabato sul circuito di Pomposa. Marco, che in questa stagione gareggia sia con l’Ohvale 160 che con l’Aprilia 250 sp2, ha vinto tutte e quattro le corse a cui ha partecipato, due con ciascuna moto.
Con la 160, conquistata gara 1 in gestione, in gara 2 è caduto nel giro di ricognizione, rialzandosi subito per poi andare a vincere ancora. Con la 250 ha sfidato il diluvio: nonostante la prima volta con una 17 pollici sul bagnato, in gara 1 è arrivato primo nella categoria e in generale, contro cilindrate ben più potenti e veloci. Un’impresa sottolineata anche da papà Christian, stupito e impressionato dalla performance del figlio. Gara 2 è stata invece di gestione, sull’asciutto ma ancora con gomme da bagnato.
Marco, raccontiamo come ti sei avvicinato alle moto e il tuo percorso.
«Ho iniziato a 4 anni, con la moto da cross nei campi vicino a casa. Ad 8, abbiamo deciso di fare un salto di qualità, passando ad una cilindrata superiore, e a 9 sono stato vicecampione nazionale. Nel 2019 sono caduto, procurandomi una frattura al femore che mi ha compromesso la stagione. Nel 2020 abbiamo comprato l’Ohvale 160 con cui ho vinto il campionato nazionale CNV 2021. Qualche mese fa abbiamo acquistato l’Aprilia 250 sp2, con la quale sto ottenendo risultati di cui sono davvero molto fiero. Qualche mese fa mi hanno rioperato per togliere i ferri messi tre anni fa. Il recupero sta riuscendo abbastanza bene, sono riuscito a ritrovare un buon feeling con la moto. Un ringraziamento va sicuramente agli sponsor, alla mia famiglia, al team, che rendono possibile, anche a livelli importanti, il mio divertimento in moto».
Hai una storia in cui sei caduto e ti sei rialzato.
«Sì. È stato particolarmente difficile, devo esser sincero. Ci sono voluti sei mesi per la riabilitazione e per riprendere fiducia. Però non mi sono mai abbattuto. Un vero sportivo lo si nota non solamente da prestazioni e risultati, ma anche da come si rialza dopo una caduta, tornando più forte di prima».
Sei ancora giovanissimo. Che obiettivi hai per il futuro?
«Questa stagione mi piacerebbe laurearmi di nuovo campione nazionale sia con la 160 che con la 250. Più avanti mi piacerebbe arrivare in Motogp. È un traguardo molto difficile da raggiungere, ma tante persone mi affiancano e mi sostengono. È un obiettivo distante, ma ogni sera lo sogno».
Sicuramente allora avrai dei piloti che segui e a cui ti ispiri.
«Quello a cui mi ispiro purtroppo è deceduto qualche anno fa: Marco Simoncelli. Un pilota fortissimo. Aveva un carattere molto forte ed era una persona aperta con tutti. Interrompeva quello che stava facendo anche per una semplice foto. Vorrei diventare anch’io così. Mi piace molto anche Valentino Rossi, ma Simoncelli è stato un pilota e una persona che ho sempre amato più di tutti».