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Апрель
2022

Dopo il monte Olimpo, l’Italia: la “camminatrice di Pordenone” a piedi sino a Prato in memoria del babbo

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PORDENONE. È ormai soprannominata la “camminatrice di Pordenone”. Dall’impresa sull’Olimpo, Gioia Vannucchi non si è più fermata e tutte le occasioni sono buone per pianificare e vivere maxi-cammini. L’ultimo, però, è stato particolare: da Pordenone a Prato, città dove rispettivamente vive e viveva, in ricordo del padre, scomparso proprio mentre si accingeva a partire.

«Da Pordenone a Prato a piedi, passando dalle stazioni ferroviarie, perché ho fatto questo tratta in treno centinaia di volte», racconta. «Cominciai il percorso quando il mio babbo Franco, che viveva a Prato, stava male.

Nel frattempo è mancato, motivo in più per completare il cammino che unisce la città che mi ospita alla città dove sono nata e dove viveva. A lui ho dedicato questa piccola impresa».

Le prime tappe nel giorno libero, sia da Pordenone verso Prato sia da Prato verso Pordenone, tornando ogni volta a casa col treno. «Le tappe centrali le ho percorse consecutivamente restando a dormire in ostello o nei bed and breakfast nelle città di tappa: Conegliano, Treviso, Padova, Rovigo, Ferrara, Bologna, San Benedetto, Vernio e Prato».

Nove tappe per 344 chilometri, per una media di 38 chilometri a tappa. «Quando potevo ho percorso sentieri o strade poco trafficate e anche questa volta ho avuto modo di conoscere tante persone che mi hanno dimostrato tanta empatia e gentilezza».

Come le camminate precedenti, Gioia Vannucchi, 43 anni, autista dell’Atap di professione, ha portato con sé il consueto “diario” «dove mi facevo lasciare un timbro, una dedica e una firma di chi mi ospitava. Non dimenticherò mai l’accoglienza e la gentilezza di tantissime persone che mi hanno aiutato anche solo donandomi un sorriso».

La prima super-camminata, munita solo di tenda e zaino, risale al luglio 2017. Cinque anni fa Gioia Vannucchi aveva percorso 480 chilometri lungo la Via Francigena tra Lucca e Roma e altri 120 lungo la Via degli Dei (Bologna-Firenze).

L’estate successiva, ha battuto una sorta di involontario record personale, percorrendo a piedi e da sola 811 chilometri, raggiungendo Medjugorje e il monte Olimpo, attraversando dunque Bosnia, Croazia, Montenegro, Albania e Grecia.

Due le “missioni” del 2019: la Via della Lana e della Seta (Bologna-Prato) in aprile (120 chilometri) e il Cammino celeste (dal santuario di Barbana al monte Lussari) a luglio, per 220 chilometri. Due anni fa, sfidando la pandemia, ecco la “coast to coast” da Ancona a Orbetello: 473 chilometri. Nel 2021, 688 chilometri percorsi in tre settimane per il Cammino delle 100 torri che servivano a difendere l’isola, in Sardegna.

Quest’anno la camminata in onore del padre Franco, prematuramente scomparso, è stata un fuori programma. Gioia Vannucchi sta già pianificando quella “ordinaria”: «Periplo della Sicilia dal 15 al 19 maggio e dall’8 al 29 giugno». Non avevamo dubbi che sarebbe stato un itinerario per nulla scontato.




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