Signora di Carpi seguita e rapinata di un prezioso orologio in centro a Modena

La facoltosa donna aggredita a Modena. La polizia arresta a Napoli i due uomini che le avevano strappato il Patek Philippe

CARPI Un anno di indagini con un primo arresto avvenuto a distanza di alcuni mesi dai fatti e il secondo eseguito nei giorni scorsi a Napoli. Sono così finiti in carcere due rapinatori, indagati per il colpo ai danni di una facoltosa donna carpigiana, aggredita a Modena in corso Cavour il 4 maggio 2021.

È stata la Squadra Mobile della questura a gestire gli accertamenti dopo aver raccolto la prima segnalazione della vittima. E sono state le telecamere di sicurezza a dare un primo riscontro. I video, infatti, mostrano due persone raggiungere la signora a bordo di uno scooterone; il passeggero scende; la stringe e le strappa dal polso un Patek Philippe, orologio del valore di circa 15mila euro; risale in sella e si defila con il complice. L’analisi della targa porta però in un vicolo cieco: è stata clonata e quindi non può corrispondere a quella associata al ciclomotore.

A quel punto inizia l’analisi a ritroso, necessaria per ricostruire come la donna carpigiana sia stata individuata. Era lei la vittima prescelta fin dall’inizio o è stato solo un caso? Di nuovo le telecamere vengono in soccorso al meticoloso lavoro degli investigatori che “perlustrano” tutto il passeggio del centro storico nelle ore antecedenti alla rapina. Lo fanno fino a quando individuano la vittima e “agganciano” almeno uno dei banditi. Si tratta dello stesso uomo che viene più volte ripreso aggirarsi senza un senso per la città, quasi alla ricerca di qualcosa o – meglio – di qualcuno. È il “cacciatore”, colui che ha il compito di scegliere la persona da rapinare mentre il complice continua a girare in scooter, pronto ad entrare in azione alla prima segnalazione utile. I due, infatti, si tengono in collegamento telefonicamente e i tabulati sono un altro aspetto determinante nelle indagini coordinate dal pubblico ministero Lucia De Santis, specializzata in rapine violente e nelle quali esce spesso con un brillante risultato. Dalla Procura arriva l’input di seguire le tracce dei due e il primo viene rapidamente individuato: le celle telefoniche lo collocano a Modena fin dal giorno precedente al colpo. Saranno i poliziotti di Napoli ad arrestarlo in autunno, su input dei colleghi di Modena, durante il controllo dello scooterone: indossa giacca e casco che aveva anche a maggio in corso Cavour. Inoltre ha un documento contraffatto e su di lui pendono due provvedimenti di carcerazione per cumuli di pena per i quali viene arrestato.

L’altro giorno, invece, dopo lunghe ricerche si è costituito al commissariato di Montecalvario (Napoli) il complice. A entrambi è stato notificata l’ordinanza cautelare emessa dal gip di Modena. Ma gli accertamenti della Squadra Mobile, coordinata dal dottor Mario Paternoster, non è escluso possano procedere: l’esperienza racconta che in colpi analoghi siano tre i rapinatori coinvolti, due dei quali impegnati a cercare la vittima e il terzo sullo scooter. Potrebbe quindi esserci un terzo uomo, ma a ora rimane solo una suggestione.



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