All’Eurovision Song Contest quest’anno è l’Ucraina il Paese favorito, almeno stando ai pronostici dei bookmaker prima dell’inizio della competizione canora. I Kalush Orchestra si esibiranno nel corso della prima semifinale e porteranno sul palco il brano Stefania, già ben piazzato su Youtube, oltre che nei pronostici.
La storia dell’Ucraina all’Eurovision Song Contest è piuttosto recente, eppure la sua scena musicale ha già collezionato due vittorie, alcuni record e qualche difficoltà nelle dinamiche di accesso.

Storia dell'Ucraina all’Eurovision Song Contest

La prima partecipazione alla gara risale al 2003, proseguendo senza interruzioni fino al 2015, per poi riprendere dall'anno successivo fino al 2019. 

Oggi la partecipazione dell’Ucraina all’ESC viene curata dall'emittente televisiva statale Nacional'na Suspil'na Teleradiokompanija Ukraïny (UA:PBC), che ha sostituito dal 2017 la precedente Ukrteleradiokompanija (dal 1995 Nacional'na Telekompanija Ukraïny o NTU) che fu ammessa come membro effettivo dell'Unione europea di radiodiffusione (UER) nel 1993, cominciando a trasmettere l'Eurovision Song Contest a partire dal 2002. Il 2003 è quindi il primo anno in cui l’Ucraina partecipa alla gara, con Oleksandr Ponomar'ov, che con la sua Hasta si classifica in 14°posizione. 
Nei primi anni la selezione dei cantanti avveniva internamente, poi attraverso alcuni festival. Dal 2016, invece, la UA:PBC in collaborazione con il canale televisivo STB produce il Vidibir, programma televisivo ucraino di musica, che viene usato come selezione nazionale per il paese all'Eurovision Song Contest, tranne nel 2021, quando vennero riconfermati i Go A per la gara annullata l’anno precedente.

Ucraina all’Eurovision Song Contest, vittorie e record 

La musica ucraina ha trionfato due volte all’Eurovision Song Contest – un discreto record, considerando che ha cominciato a partecipare solo dal 2003. La nazione, inoltre, è l'unica, al di fuori delle Big Five, ad aver sempre partecipato la finale. A classificarsi al primo posto sono state due cantanti: Ruslana nel 2004 con la canzone Wild Dances e Jamala nel 2006 con 1994. Per ben due volte e per due anni consecutivi, invece, l’Ucraina ha sfiorato la vittoria, per la precisione Vjerka Serdjučka (Dancing Lasha Tumbai) e Ani Lorak (Shady Lady), rispettivamente nel 2007 e nel 2008.

L'esultanza di Jamala nel 2006

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L'esultanza di Jamala nel 2006
JONATHAN NACKSTRAND

In seguito alla vittoria di Ruslana nel 2004, l’Ucraina ospitò l'edizione del 2005, scegliendo come sede il palazzo dello Sport di Kiev, capitale del paese, ma l’emittente NTU organizzò anche per la prima volta un festival interno che premiò i GreenJolly con Razom nas bahato, che si classificarono al 19°posto all’ESC, ma divennero un simbolo della rivoluzione arancione scoppiata negli ultimi mesi del 2014. 

All’ESC 2014, che si è svolto a Copenaghen, partecipò Marija Jaremčuk, la cui esibizione compare perfino nel film Netflix Eurovision Song Contest – La storia dei Fire Saga, ma l’anno successivo l’Ucraina si ritirò dalla manifestazione per problemi finanziari (pur trasmettendo la gara).

Un percorso a volte tortuoso verso l’ESC 

Nel 2016 viene prodotto il programma televisivo Vidbir per selezionare il rappresentante nazionale: la prima edizione fu vinta dalla cantante Jamala con 1944. La selezione della cantante suscitò molte critiche per i presunti richiami di stampo politico alla crisi della Crimea nella sua canzone, che parlava tuttavia della deportazione dei tatari di Crimea durante gli anni Quaranta. Il brano, che segnò anche il debutto della lingua tatara di Crimea alla manifestazione musicale, trionfò a Stoccolma, riportando così, per la seconda volta, l'Eurovision Song Contest in Ucraina, che nel 2017 fu quindi ospitato dall'International Exhibition Centre di Kiev. 

I rapporti ormai tesissimi con la Russia portarono al ritiro di quest'ultima dalla rassegna musicale in seguito al divieto d'ingresso imposto dal governo ucraino nei confronti della rappresentante russa selezionata, Julija Samojlova, a causa del suo ingresso non autorizzato nella penisola contesa della Crimea. 

Altre polemiche risalgono al 2019, quando al Vidbir vinse Maruv con Siren Song. La cantante fu criticata dalla giurata e connazionale Jamala (ex vincitrice ESC), a causa di due concerti che avrebbe dovuto tenere in Russia nei mesi successivi alla sua vittoria, contravvenendo a una specifica clausola del contratto propostole da UA:PBC all'indomani della sua vittoria. Piuttosto che annullare i suddetti concerti, la cantante annunciò il suo ritiro e l'emittente si appellò ai concorrenti classificati al secondo e terzo posto (le Freedom Jazz e i Kazka, rispettivamente secondo e terzo classificato), che però rifiutarono di sostituire Maruv, perciò l’Ucraina annunciò il proprio ritiro dall'edizione dell’ESC 2019.

L’Eurovision Song Contest 2020 venne cancellato a causa della pandemia: avrebbero dovuto rappresentare l’Ucraina i Go_A, che si sono poi esibiti nell’edizione successiva. 
Per quel che riguarda l’ESC 2022, com’è noto, saranno i Kalush Orchestra a rappresentare il Paese. In realtà, il gruppo era il secondo classificato al Vidibir, ma la vincitrice Alina Paš ha dovuto ritirare la sua candidatura il 16 febbraio 2022, in seguito a una controversia legata a un viaggio nel territorio conteso della Crimea avvenuto nel 2015.

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