Botte alla moglie davanti alle figlie: 2 anni di condanna

I fatti, contestati a un cinquantenne, risalgono a cinque anni fa. L’uomo era accusato di aver pesantemente maltrattato la donna durante gli anni della convivenza

GONZAGA. Non si placa il fenomeno dei maltrattamenti in famiglia. Da mesi ormai sostituti procuratori e giudici sono chiamati ad affrontare i cosiddetti e famigerati codici rossi, la cui parabola, purtroppo, è in continua crescita.

Ieri mattina il giudice Enzo Rosina ha condannato un cinquantenne di Gonzaga a due anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia, contro i cinque richiesti dal pubblico ministero Mascia Baruffaldi.

I fatti, contestati al cinquantenne, risalgono a cinque anni fa. L’uomo era accusato di aver pesantemente maltrattato la moglie durante gli anni della convivenza e, cosa ancor più grave, davanti ai figli.

Aggressioni particolarmente violente, sia fisiche che verbali. Durante alcune liti l’uomo non avrebbe esitato a prenderla a schiaffi e a pugni.

Anche per futili motivi, come nel caso avvenuto il 31 gennaio 2017 che l’aveva picchiata per un errore di candeggio che avrebbe commesso sulla biancheria intima.

Nel settembre dello stesso anno le aveva scagliato contro un grosso coltello da cucina causandole una profonda ferita alla fronte.

Fatti questi sempre accaduti davanti alle figlie, una delle quali minorenne.

Dopo la denuncia presentata dalla donna erano scattate le indagini che hanno portato a processo l’uomo difeso dall’avvocato Andrea Giubertoni. La richiesta di condanna di quattro anni e otto mesi è stata bocciata. All’uomo sono stati inflitti due anni.

Sarà molto interessante leggere le motivazioni alla sentenza.

Ricordiamo che questo caso di maltrattamento è avvenuto nel 2017, due anni prima dell’entrata in vigore della legge numero 69 del 2019 che impone interventi immediati da parte della Procura che delle forze di polizia.gol