Capita a tanti di sentirsi stressati sul lavoro: le scadenze da rispettare, le mail a cui rispondere che arrivano di continuo, clienti difficili, magari anche il capo poco empatico e il collega arrogante. Stimoli continui che pesano, ci fanno sentire stanchi e, talvolta, arrivare anche a soffrire di burnout. Nei casi più complessi il malessere psichico può anche diventare fisico, e può essere essenziale il supporto di un esperto. In alternativa, e in concomitanza, è utile ribaltare il punto di vista: dare la priorità a se stessi, al proprio benessere. Non per tralasciare i compiti lavorativi, ma anzi per fare in modo da aprire spazi di decompressione che ci aiutano a sentirci più energici. Esempi? Ne abbiamo sperimentati cinque per migliorare il benessere e ridurre lo stress sul lavoro.

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Pianificare, ma senza esagerare

Una giornata ben pianificata, con un planning che preveda scadenze e tempi da dedicare a ciascuno dei compiti da portare a termine, è sempre una buona strategia per evitare di sentirsi «sommersi». È importante scrivere, carta e penna alla mano (è un esercizio che favorisce anche l'ordine mentale), immaginando cosa fare in ogni momento, ancora meglio se la sera - appena finito - per il giorno seguente, ricordandoci però che si fa ciò che si riesce, e che non siamo delle macchine: meglio preventivare più tempo, scadenze più allungate, compatibilmente alle cose da fare, altrimenti si rischia di sortire l'effetto contrario.

Fare delle pause, e renderle produttive

La regola sarebbe 5 minuti di pausa ogni ora, con la vecchia cara regola del pomodoro: il timer da impostare per ricordarsi di fare un break. Sì, però un break non vale l'altro: dovremmo imparare a usarlo per distrarci facendo qualcosa di completamente diverso dal lavoro, ancora meglio se divertente. Esempi? Guardare i video di animali su YouTube perché, e lo ha dimostrato la scienza, attivano endorfine, che sono gli ormoni del buonumore. Oppure chiamare un amico e organizzare una serata, dare un'occhiata ai pacchetti vacanza, le anticipazioni della nostra serie preferita. Insomma, qualcosa che vi piace. La pausa più importante resta comunque quella per il pranzo: mai alla scrivania, sempre fuori ufficio o fuori casa (o comunque lontano dal pc), deve essere almeno di mezz'ora perché altrimenti - come ricordano puntualmente gli esperti - non serve a niente. 

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Sperimentare il potere del «come stai?»

Il più arrogante dei colleghi potrebbe sentirsi annientato con un bel caffè portato al mattino, accompagnato da un nostro bel sorriso e una semplice frase: «come stai?». Sono piccole cose che possono essere utili ad allentare la tensione con i più nervosi, e sperimentare il potere dell'empatia anche con quelli che lo sono meno. Se è vero, in alcuni casi, che è bene tener distinti lavoro e vita privata, è altrettanto vero che interessarsi a quello che fa e pensa il nostro vicino di scrivania, può essere un modo per sentirsi più vicini, essere più portati a collaborare, parlarsi dei problemi  - spesso comuni - che si incontrano sul posto di lavoro. Così si può provare anche a trovare una soluzione insieme e sicuramente si riesce a vedere le cose da una nuova prospettiva.

Stabilire dei confini

Se il lavoro ci «sommerge» è anche perché glielo permettiamo, e questo è determinato dal fatto che - complice lo smartworking - non riusciamo a stabilire limiti fisici e temporali. Quante volte vi è capitato di rimanere alla scrivania fino a tardi lavorando da casa? Di rispondere alle mail prima di dormire, ma anche di perdere tempo con commissioni casalinghe? Errore, e la colpa - dobbiamo ammetterlo  - è tutta nostra. 

Trovare una via d'uscita dal lavoro

Pensateci: lavoriamo in media 8 ore al giorno per 5 giorni alla settimana. 40 ore, la maggior parte del nostro tempo, tutte dedicate agli obbiettivi professionali, e sempre con le stesse persone. È anche per questo se ci si sente stanchi. Ma avete pensato al potere che potrebbe avere un nuovo interesse? Un corso per imparare qualcosa di nuovo, sport da fare prima  dopo l'ufficio, un appuntamento settimanale con gli amici per fare insieme qualcosa di divertente. Insomma, rompere la routine: facile, sì, e funziona pure.