Sanità a Mantova, boom di prestazioni per gli ambulatori di quartiere
MANTOVA. In Valletta Valsecchi se la ricordano ancora quell’anziana e minuta suora che scorrazzava ogni giorno in bici per il quartiere andando di casa in casa per fare le iniezioni. Erano gli Anni 70 e 80 e un po’ ovunque, in città, c’erano figure simili. «È a questa esigenza che rispondono gli ambulatori di prossimità gestiti da associazioni di volontariato come la nostra. Ce ne vorrebbero di più, perché la popolazione sta invecchiando e la richiesta aumenta». A parlare è Luciano Tonelli, presidente del Club Tre Età.
L a sua associazione ha firmato nel 2018 una convenzione con la società Sinergie (e con l’appoggio del Comune), per utilizzare l’ambulatorio del centro polifunzionale di via Rinaldo Mantovano (a Borgochiesanuova). Nella struttura operano alcuni infermieri pensionati e iscritti all’Albo. «Diamo una risposta a una domanda di servizio che la sanità pubblica non riesce a coprire» spiega Tonelli. Un’integrazione, più che una sostituzione.
Servizi di questo tipo si trovano anche in Valletta Valsecchi e Colle Aperto. Di recente si è mosso anche il comitato degli abitanti del quartiere Rabin, periferia nord della città, dove gli infermieri di vicinato sono dotati di un numero verde e di una macchina per fare queste prestazioni anche a domicilio. Certo, non sono gli unici attori presenti sul territorio. Questi servizi vengono erogati anche da medici di base, farmacie e da cooperative e associazioni infermieristiche. E ovviamente c’è il pronto soccorso dell’ospedale Poma: l’Asst ha anche un punto di prelievo nella vecchia sede Ats di via Trento, oltre a quello del Poma.
Ma qui parliamo di una rete tessuta da centri sociali e onlus sulla base di bisogni emersi dal contatto quotidiano con i soci e i frequentatori, il più delle volte anziani. Servizi gratuiti o che si limitano a chiedere offerte per coprire le spese. I numeri di utenti, dichiarati dagli organizzatori, sono importanti. Al centro sociale di Valletta Valsecchi il presidente Michele Dicanio, spiega che ogni giorno (dal lunedì al venerdì) si presenta una decina di persone per un controllo glicemia o per un’iniezione. Sono prevalentemente anziani sopra i 70 anni, come pure lo sono gli utenti che si rivolgono agli infermieri della cooperativa mobilitata dal Centro Aperto di Colle Aperto. «Vengono cinque o sei persone al giorno, anche per piccole medicazioni – spiega il presidente Maurizio Vasori – d’altronde è un servizio gratuito e molti di loro non saprebbero dove andare». Nell’ambulatorio utilizzato dal Club Tre Età sono state fatte almeno cento prestazioni nei primi tre mesi dell’anno. «Ma ne facciamo anche a domicilio, una quarantina nello stesso periodo – dice Tonelli – vorrei che anche un quartiere come Valletta Paiolo fosse dotato di un ambulatorio così».
Nel quartiere Rabin, il presidente del comitato, Marco Sivero, spiega che il prossimo passo sarà «una convenzione con un laboratorio per gli esami del sangue a domicilio». Nessun ambulatorio di vicinato a Lunetta, ma la presidente dell’associazione Vivere la città, Lidia Bertellini, dice che «stiamo cercando di organizzarlo, perché qui sarebbe molto utile».