Udine, protesta vietata sui passaggi a livello: il Comitato si imbavaglia in strada

UDINE. Se l’iter non incontrerà nuovi intoppi, i cinque passaggi a livello della città saranno eliminati entro la fine del 2025.

Durante il consiglio comunale di ieri, il senatore Mario Pittoni ha aggiornato l’Aula sulle tempistiche dell’intervento, dando risposta, in maniera indiretta, al gruppo di cittadini che, prima dell’inizio della seduta, ha tentato di manifestare sotto la Loggia del Lionello.

Un’azione fallita per il diniego da parte della Digos, con gli appartenenti al comitato, guidati da Matteo Mansi, che non sono riusciti nemmeno a salire in consiglio a causa delle ristrettezze Covid ancora in vigore.
«Ci hanno zittito due volte – attacca Mansi – e credo sia un fatto gravissimo. In questo momento aumenta la distanza tra il popolo e il palazzo, ed è normale che le persone non abbiano più voglia di andare a votare.

Chi siede in consiglio ormai rappresenta solo se stesso, e questa è una grande debolezza della politica».

Mansi e il gruppo di cittadini hanno fermato alcuni consiglieri spiegando loro la situazione, dopo aver deciso simbolicamente di imbavagliarsi con della carta.

«Con alcuni cartelli appesi al collo – chiude Mansi – avremmo voluto segnalare che ci stanno rubando il futuro. Un futuro che passa attraverso la realizzazione di un parco urbano al posto del sedile ferroviario.

E proprio per questa ragione stiamo raccogliendo le firme per indire un referendum, lasciando ai cittadini la possibilità di scegliere».
Il senatore, intervenendo in Aula, ha precisato: «L’intervento denominato “nodo di Udine”, per il quale è previsto un costo complessivo di 203 milioni di euro, è articolato in diverse azioni che comprendono sia modifiche impiantistiche sia interventi infrastrutturali nell’area della stazione, lungo la linea di circonvallazione e in prossimità del nuovo posto di manovra di Cargnacco.

Per consentire il trasferimento dei treni viaggiatori dalla tratta Udine-Pm Vat alla linea di circonvallazione, devono essere realizzati il nuovo apparato computerizzato centrale, il raddoppio ferroviario della linea di circonvallazione nella tratta Udine Parco e Pm Vat, oltre all’eliminazione del collo di bottiglia costituito dalla bretella a semplice binario da Udine Parco alla linea di circonvallazione».

Pittoni, ricordando come il progetto definitivo del nodo di Udine sia già pronto, e che l’intervento di realizzazione del nuovo apparato computerizzato centrale sarà completato entro la prima metà del 2024, ha assicurato come «da quest’ultima data potrebbero già partire i lavori per la realizzazione degli altri interventi necessari a consentire il trasferimento del traffico passeggeri sulla linea di circonvallazione». Ciò se Rfi potrà disporre, all’interno dell’aggiornamento 2023 del Contratto di programma 2022-2026, del finanziamento per tali interventi.

«Nel caso le opere si possano realizzare in parallelo si ipotizza una conclusione delle stesse nel 2025, ma per averne certezza è necessario attendere il termine delle analisi e delle progettazioni definitive in corso, e cioè la fine del 2022».

Una questione su cui Scalettaris (Azione) ha ribadito come «i cittadini, arrivati a questo punto, si attendano fatti, non auspici».

Dopo la relazione dell’assessore Francesca Laudicina, il sindaco Pietro Fontanini ha detto: «Sono orgoglioso di guidare un Comune che chiude l’attività con questi indici: non sono state aumentate le tasse, l’utile è stato superiore ai 10 milioni di euro, il patrimonio netto ha continuato a crescere fino a quota 538 milioni, e soprattutto è stato dimezzato il debito.

Riusciamo a tenere sotto controllo i conti pubblici, senza chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini». Il sindaco ha posto l’accento anche sull’aumento delle entrate, sulle tempistiche dei pagamenti e sull’avanzo: «Sarà fondamentale per affrontare nuove emergenze, che purtroppo stanno diventando sempre più frequenti».

Per Laudicina, si tratta di un documento «esempio di buona gestione della cosa pubblica, merito dello sforzo di tutta la macchina comunale». «Nessuno è stato lasciato indietro – ha chiosato – e l’avanzo è specchio di una buona programmazione, con le risorse a disposizione che saranno utilizzate a favore dei più deboli e delle categorie economiche».

Un entusiasmo non condiviso da Federico Pirone (Innovare): «Al di là dei numeri – ha detto –, non ho ascoltato spiegazioni sulle scelte fatte. Perché così tanti soldi non sono stati spesi? Si tratta di appalti non consegnati e di servizi non resi? C’è una programmazione che non funziona a dovere? Serve maggiore realismo per riportarvi con i piedi per terra».

Carlo Giacomello (Pd) ha pungolato Fontanini: «Finalmente l’abbiamo sentito parlare, con un intervento che ha superato le solite tempistiche. Apprezziamo questa vivacità».