Viareggio in lutto, addio a Giuliana la professoressa del Varignano che insegnava la libertà
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Lascia tre figli - Daria, Giacomo e Valerio (direttore d'orechestra) - e una nipote, Eagle. La docente di 82 anni aveva insegnato matematica
VIAREGGIO. Poteva capitare, a uno dei figli di Giuliana, di entrare in casa e trovare la mamma in pieno litigio. Intorno nessuno, a parte la televisione accesa. Allora, capivano. Giuliana Lazzarini Galli, la “prof” del Varignano, morta ieri a 82 anni, non era impazzita: stava semplicemente dicendo la sua al parlamentare o al ministro di turno. Qualche volta anche al capo del governo. Appassionata di politica, sempre dalla parte di chi aveva meno, un’avversione innata per le ingiustizie, figuriamoci se si fermava davanti allo schermo di un televisore. Lei che, per una vita, aveva insegnato matematica alla scuola media Lenci, al Varignano, una scuola catalogata come “difficile”.
Beh, non lo era per Giuliana, non nel senso tradizionale del termine. Certo, il Varignano negli anni Settanta, Ottanta e (un po’ meno) Novanta era un quartiere con pochi servizi e situazioni di disagio. Questo non è mai stato un buon motivo per la professoressa Lazzarini per non garantire ai “suoi” ragazzi, a tutti, il meglio dell’istruzione che la scuola pubblica potesse offrire.
Lavoro, impegno, costanza, ascolto e disciplina: con questi principi si è sempre presentata in classe, fino alla pensione, praticamente alle soglie del nuovo millennio. Con gli stessi principi ha allevato i tre figli: prima la “bimba” grande Daria, che ha visto diventare informatrice sanitaria e che le ha fatto provare, negli ultimi anni, la dolcezza di diventare nonna; poi il secondogenito, Giacomo che, diventato un mago nella riparazione di motori per barche, ha lasciato andare per mari. Infine, il cucciolo di casa, Valerio, il ragazzo con la carriera più insolita: direttore d’orchestra. Era a Trieste, impegnato in una produzione, quando i fratelli lo hanno chiamato: «Valerio, corri. Mamma sta davvero male».
La situazione di salute di Giuliana era precipitata un paio di settimane fa, quando Valerio era ritornato da Palermo, accompagnato dal trionfo della Tosca diretta al teatro Massimo. La Tosca era stata anche la prima opera che Valerio aveva diretto, giovanissimo: allora in casa, quando studiava lo spartito, la mamma gli faceva trovare una bacinella di acqua con il ghiaccio dentro dove affondare i piedi per battere il caldo. Giuliana non ha detto nulla quando Valerio ha deciso di intraprendere la sua carriera complessa, ma come sempre ha agito. È andata da un professore di musica, Fabrizio Papi che è stato anche direttore del Boccherini, e gli ha affidato il ragazzo. Lo ha fatto con la confidenza di chi era stata la tata del musicista e ci ha azzeccato. Per il resto, Giuliana è sempre stata una mamma e una professoressa che ha fatto vivere le persone care nella massima libertà. La più importante lezione d’amore. Domenica 29 maggio alle 16, al cimitero di Marco Polo, è prevista una cerimonia funebre.
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