Lavoratori portuali di Trieste in presidio contro licenziamenti e sospensioni
foto da Quotidiani locali
Un presidio contro le sospensioni e i licenziamenti fatti dall’Authority negli ultimi mesi nei confronti dei lavoratori portuali. È quanto avvenuto martedì in via von Bruck, dinanzi l’entrata della torre del Lloyd, dov’erano presenti una cinquantina di rappresentanti dei lavoratori.
Un numero che, nel corso della giornata, è andato ingrossandosi e diminuendo di volta in volta, in base ai turni dei dipendenti coinvolti. «Nei giorni scorsi il presidente dell’agenzia per il lavoro portuale di Trieste (Alpt) Franco Mariani, si è vantato degli utili incassati dalla stessa agenzia – questo quanto dichiarato dai presenti – e ha inoltre affermato di aver licenziato Puzzer e gli altri tre colleghi “per rispetto della comunità dei lavoratori dell’Agenzia”. Oggi lo stesso presidente ha licenziato in tronco un altro lavoratore (il quarto) che assieme agli altri ha contribuito alla realizzazione di quegli utili. Non crediamo, però, che si guadagni il rispetto dei lavoratori licenziando alcuni dei loro colleghi. Il lavoratore è stato licenziato, del tutto illegittimamente, perché dal 15 ottobre non ha esibito il Green pass per lavorare, come gli consentiva la legge. Il lavoratore in questione ha ricevuto la contestazione disciplinare il 28 aprile, tre giorni prima dalla fine dell’obbligo del Green pass per lavorare ed è stato licenziato dopo che dal primo maggio era rientrato regolarmente al lavoro».
A più di sette mesi dalle manifestazioni del 15 ottobre, quindi, il Clpt (Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste) annuncia di non voler mollare la presa delle rivendicazioni dei diritti dei lavoratori. Il tutto nonostante la mancanza di aiuti da parte dei sindacati tradizionali.
«Andremo avanti lo stesso – sottolineano –. Siamo qui solo perché i lavoratori si sentono rappresentati da noi e non c’è nessun accordo con alcuna sigla sindacale. È chiaro che si tratta di una pura e semplice vendetta. Vorremmo tentare anche di ottenere un incontro con il presidente di Alpt, Mariani, che però si ostina a non concederci».
La protesta del Clpt si estende anche al futuro e non solo a quanto accaduto dall’ottobre scorso ad oggi. «Siamo qui oggi anche contro l’ipotesi ventilata di un aumento del sistema di automazione del molo VII – spiegano –. Il progetto dell’Autorità Portuale è quello di rafforzare le banchine in modo da poter assiepare un numero sempre maggiore di contenitori: questo però produrrebbe un aumento del sistema di automazione del carico e scarico container, a discapito di buona parte di quei 250 lavoratori del settore che rimarrebbero così senza lavoro».
Quella che si è svolta martedì è stata la seconda protesta portata avanti dal Coordinamento Lavoratori Portuali dopo lo sciopero dello scorso 20 maggio, mentre per stasera lo stesso coordinamento annuncia una nuova manifestazione in piazza Goldoni.