Cantiere in via della Ginnastica a Trieste, esercenti e negozianti fra rabbia e rassegnazione: «Il calo dei clienti è assicurato»
La preoccupazione nelle attività commerciali per lo stop al transito dei mezzi nel tratto via Timeus-via Carducci: «Tre mesi? Troppi»
TRIESTE Le attività dell’ultima parte di via Ginnastica si preparano a un’estate di passione. Domani inizieranno i lavori di riqualificazione dei sottoservizi, che proseguiranno fino a settembre, e i titolari dei punti vendita della strada si dividono tra chi è rassegnato e chi si dichiara, senza mezzi termini, infuriato.
Dall’edicola e tabacchi Massimiliano Baselli auspica che «i segnali siano chiari, sia evidente che almeno per i pedoni non ci saranno limiti al passaggio, perché lavoriamo soprattutto con le persone che transitano a piedi».
Per Andrea Natali, “Odio il Brodo”, l’idea è che «se le persone vedono transenne e ostacoli non sono sicuro invogliate a venire, mi consola il fatto che a luglio mi trasferisco e quindi nel mio caso i disagi saranno minori».
Dal vicino negozio di abbigliamento di Largo Santorio 5, Nevia Razen alza le braccia: «Tendo a essere ottimista, guardo il lato positivo della situazione, almeno non abbiamo lavori nel periodo di Natale. Per il resto, se sono opere necessarie, cosa possiamo fare? Avremo pazienza. Anche se i tempi saranno lunghi». Umore ben diverso da “La Scarpina”, dove Martina Di Natale si dice «disperata, dovrebbero assicurarci qualche risarcimento. Qui hanno appena tolto le impalcature dall’edificio e ci prepariamo a nuovi interventi sulla strada. E poi tre mesi per 100 metri di tubature? Mi sembrano esagerati. Sono decisamente arrabbiata».
Dall’altra parte della strada Lei Whuang, “Tiffany caffè”, già “blindato” anche su un altro affaccio: «Gli interventi che sono in atto adesso qui davanti sul via del Toro non mi consentono di mettere fuori i tavolini. Ora che arriveranno anche su via Ginnastica ci aspettiamo un ulteriore calo di clienti. L’autobus non passerà, tante persone scendono con i mezzi pubblici da San Luigi. Senza dimenticare polvere e rumore».
Jessica Stigliani aveva già sperimentato la chiusura della strada, in un punto più alto, con un negozio che la famiglia gestisce sulla via, ora anche il secondo punto vendita dovrà fare i conti con le transenne «e con un calo inevitabile di clienti. Molti arrivano in auto, magari si fermano per una toccata e fuga, c’è poi chi si muove con i bus o con i taxi. Tutte persone che non riusciranno a raggiungere questa zona. Meglio adesso che a dicembre, sotto le feste, ma comunque per noi l’estate è un periodo importante, tra matrimoni e altre cerimonie. Speriamo almeno che approfittino per sistemare i marciapiedi, che versano in pessime condizioni».
Anche Lidia Pitacco, del negozio di abbigliamento Eghò, mette in evidenza le difficoltà previste: «La clientela affezionata resterà, ma per gli altri sarà dura. Il mancato flusso delle auto ci penalizza, perché le persone non vedono le vetrine, che per noi sono un’immagine fondamentale. Temo anche che chi di solito si sposta a piedi, vedendo il cantiere in questo punto, scelga di fare strade alternative. Sono preoccupata: tanti si chiedono come mai tutto questo intervento non è stato fatto durante il lockdown o programmato in un periodo invernale».