Urne aperte dalle 7 in Fvg: tutto quello che c’è da sapere sulle elezioni comunali e sul voto ai referendum

UDINE. Al voto con la mascherina. Non è un obbligo, ma una forte raccomandazione contenuta nella circolare inviata ai prefetti, nei giorni scorsi, dai ministri della Salute e dell’Interno, Roberto Speranza e Luciana Lamorgese, a seguito del mutato quadro epidemiologico. Oggi, dalle 7 alle 23, i 220.941 elettori chiamati alle urne per eleggere i 33 nuovi sindaci e i consigli comunali, sono invitati a indossare la mascherina prima di accedere ai seggi. Lo stesso vale per i 938.180 elettori che decideranno di esprimersi a favore o contro i cinque quesiti referendari.

Lo spoglio dei voti inizierà alla chiusura delle urne per il referendum e alle 14 di domani per le amministrative. La vera incognita resta quella del raggiungimento del quorum nella consultazione referendaria, mentre difficilmente non si registrerà il 50 per cento più uno dei votanti nei Comuni con un unico candidato sindaco: Arta Terme, Cimolais, Montenars, Preone, Sagrado, Savogna, Sutrio e Vito d’Asio. Ieri pomeriggio si sono insediate senza alcun problema le commissioni.

PER APPROFONDIRE

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Le amministrative

Nei 33 Comuni al voto si contano 220.941 votanti ai quali vanno aggiunti 31.234 residenti all’estero. Tra gli 82 candidati ne verranno scelti 33. Solo quattro comuni superano i 15 mila abitanti e quindi, se nessun candidato riceverà più del 50 per cento dei consensi, andranno al ballottaggio. Si tratta di Azzano decimo, Codroipo, Gorizia e Monfalcone. Nei 33 comuni, oltre ai sindaci che nomineranno 161 assessori, verranno eletti 528 consiglieri. Oggi ei comuni che vanno al voto sono aperti gli uffici elettorali anche per dare la possibilità agli elettori di ricevere la tessera nel caso l’avessero smarrita o esaurita.

Lo stesso vale per il documento di identità senza il quale non è possibile accedere alla cabina elettorale. Il voto va espresso nella sezione elettorale del comune di residenza nella quale si è iscritti come elettori. Solo gli elettori con problemi di deambulazione possono votare in una sezione diversa se in quella ufficiale le barriere architettoniche gli impediscono di accedere. Anche gli elettori ricoverati in ospedale possono esprimere le loro preferenze nel seggio allestito all’interno della struttura. Nella cabina elettorale possono entrare accompagnati solo i diversamente abili. Chi invece non ce la fa a raggiungere il seggio in autonomia può chiedere di usufruire del mezzo speciale che ogni Comune mette a disposizione delle persone più deboli.
 

Norme anti Covid

Alle consuete regole elettorali si aggiungono le misure anti Covid che, come detto, prevedono l’utilizzo della mascherina. La misura non è obbligatoria, ma di fronte all’aumento dei casi di infezione facile immaginare che molte persone sceglieranno di proteggersi. Gli elettori positivi al SarsCov2 possono votare nel comune di residenza dopo aver ottenuto l’autorizzazione dal sindaco, al quale va indirizzata la richiesta e un certificato medico tra il decimo e quindicesimo giorno antecedente alla data delle votazioni.
 

Come si vota

Il voto per le amministrative prevede tre opzioni: la scelta del candidato sindaco, la scelta di un candidato sindaco e una lista o un candidato sindaco, una lista e uno o due candidati consiglieri. Nel primo caso, limitandosi a scegliere un candidato sindaco il voto non va esteso alle liste collegate, anche in presenza di una sola. Il prescelto si indica con una croce tracciata sopra il suo nome. Nel secondo caso, invece, si vota per un candidato sindaco e per una lista tracciando un segno sul nome del candidato e sul simbolo della lista. Nel terzo e ultimo caso, infine, i nomi dei consiglieri si scrivono accanto al simbolo della lista in cui si sono candidati.

Referendum

Cinque i quesiti referendari sulla giustizia. Anche in questo caso il voto va espresso nel comune di residenza. Chi barra il no è contrario all’abrogazione della norma contestata, chi invece ritiene che l’articolo così come è stato scritto vada corretto deve esprimersi a favore dell’abrogazione. L’elettore che si rende conto di aver sbagliato nel votare può chiedere al presidente del seggio di sostituire la scheda stessa, potendo esprimere nuovamente il proprio voto. In quel caso, dal presidente riceverà una nuova scheda, mentre quella sostituita finirà tra le schede deteriorate.