Comunali, caos a Palermo: all’apertura dei seggi assenti 50 presidenti. “Dicono che 280 euro sono pochi”. Sotto accusa il mancato rinvio della finale Play-off
Avrebbero dovuto spalancare le porte agli elettori alle 7 – il voto è consentito soltanto oggi fino alle 23 – ma all’apertura dei seggi a Palermo in una cinquantina di sezioni elettorali mancavano ancora i presidenti, con gli scrutatori in attesa. Alcuni cittadini, raccontano gli stessi scrutatori, dopo un po’ di attesa hanno rinunciato e se ne sono andati. Non è detto che torneranno. Nella notte si sono registrate tensioni e malumori tra le centinaia di persone selezionate come scrutatori: erano stati convocati alle 16 di sabato e sono rimasti bloccati fio a tardi in attesa della nomina del sostituto. A mezzanotte su 170 presidenti di seggio che hanno rinunciato all’incarico (molti senza preavviso) creando il caos ne erano stati sostituiti appena 62. Secondo quanto riferito a ilfattoquotidiano.it, dopo quasi 4 ore il numero dei presidenti mancanti nei seggi era sceso a 20. Alcuni quindi sarebbero stati reclutati, ma ne mancano ancora parecchi.
“Una situazione come questa non l’avevo mai vista in trent’anni di lavoro”, apre le braccia il segretario comunale di Palermo, Antonio Le Donne. E spiega: “Lavoriamo ininterrottamente da 27 ore per sostituire i presidenti, ci siamo ritrovati di fronte a una valanga di rifiuti, ripeto non ho mai visto niente di così intenso. Molti ci dicono che il gioco non vale la candela, cioè che i soldi non sono a sufficienza a fronte delle responsabilità che comporta fare il presidente di seggio, ma tanti altri, semplicemente, non si sono fatti trovare”. Il compenso è di 280 euro per l’impegno nell’intera tornata elettorale.
Una tempesta perfetta, questa sembra essere la ragione a monte dei ritardi dell’apertura dei seggi. Un attacco hacker al sistema digitale del Comune nei giorni scorsi ha ritardo l’arrivo dei dinieghi di alcuni presidenti, così che i sostituti che pure sarebbero stati pronti sono stati avvertiti troppo in ritardo per potere accettare. Ma il dito è puntato soprattutto sulla Prefettura, per non avere rinviato la partita del Palermo, che oggi potrebbe vincere contro il Padova e salire in Serie B. Di certo non mancheranno disagi al seggio della scuola De Gasperi, che si trova proprio davanti all’ingresso dello Stadio: “Se è stata la coincidenza con la partita io davvero non sono in grado di dirlo – risponde ancora Le Donne – so solo che abbiamo fatto un centinaio di nomine, che abbiamo dato il massimo per risolvere la situazione e stiamo infatti ovviando, siamo agli ultimi venti presidenti mancanti. Siamo riusciti ad avere aiuto grazie agli ordini professionali di avvocati e commercialisti. E abbiamo richiamato alcuni dipendenti comunali, quelli non già impegnati in lavoro di back-office”.
Le segnalazioni – A più di quattro ore dall’apertura ufficiale ci sono ancora decine di segnalazioni da seggi in cui manca il presidente per avviare le operazioni di conta, validazione e firma delle schede elettorali e, dunque, aprire al voto degli elettori. Diverse le sezioni senza presidente in quartieri popolari come Borgo Vecchio e Borgo Nuovo. Nella sezione 387 della borgata di Sferracavallo il presidente è stato nominato e il seggio sta aprendo così come nella sezione 196 di Cruillas. In tanti segnalano all’Ansa la mancanza del presidente nelle sezioni 114, 67, 384, 37 della scuola Valverde, 85, 67, 136 nel quartiere Zen 2, così come nella scuola elementare Ettore Arculeo, nel quartiere Zisa, dove alcune sezioni sarebbero ancora chiuse. Nella scuola Bragaglia su 5 sezioni solo una avrebbe aperto i battenti agli elettori. Difficoltà anche nelle sezioni 236 e nella scuola Giorgio La Pira, così come nella scuola Bentivegna dove la la sezione 411 e nella 222 del plesso Marvuglia nella zona di via don Orione. Ovviamente man mano che si reperiscono i presidenti di seggio, il presidente della Corte d’appello li nomina e si insediano nelle sezioni assegnate.
Le reazioni – Dalla Lega sono subito arrivate le levate di scudi e appelli al Capo dello Stato e al ministro dell’Interno: “Situazione grave e inaccettabile, democrazia a rischio, è necessario allungare l’orario del voto”, dicono fonti del partito di Matteo Salvini. Che alza il tiro: “Non vorrei che ci sia qualcuno che le sta provando tutte pur di non perdere“, accusa prima di votare a Milano per il referendum. “Quando non garantisci il diritto di voto a migliaia di persone – aggiunge – o non sei capace o è una scelta voluta“. “Tutto ciò è gravissimo. Intervengano immediatamente il Prefetto e il Viminale”, scrive su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Per Carlo Calenda, leader di Azione, “è una cosa indegna di un paese civile“. Il candidato sindaco di Azione e +Europa, Fabrizio Ferrandelli, ha inoltrato un audio-appello agli elettori: “Consiglio di andare a votare, se possibile, dopo pranzo perché ci sono problemi in alcune sezioni in cui non si sono insediati i presidenti e stiamo intervenendo da Roma col ministero cui abbiamo denunciato tutta la situazione”. Il candidato del centrodestra Roberto Lagalla chiede “intervento deciso e immediato da parte del governo nazionale”. Che invece viene additato come responsabile del caos da parte di Giusto Catania, assessore comunale uscente all’ambiente e mobilità, di Sinistra civica ecologista: “Sarebbe bastato un briciolo di conoscenza della città per impedire questo papocchio. Quando ho detto che non bisognava accavallare le elezioni amministrative con la partita del Palermo avevo esplicitato che sarebbe stata a rischio la tenuta democratica della città”, ha spiegato all’Ansa. Poi ha aggiunto: “Il ministero dell’Interno si assuma la responsabilità di questo errore”.
La corsa per trovare sostituti – Dal Comune fanno sapere di essere stati al lavoro tutta la notte per “reperire presidenti” e notificare nomine. Alessandra Autore, dirigente responsabile dell’ufficio elettorale, spiega che si sta anche “procedendo con la notifica di nomina di presidente di sezione ad alcuni titolari di posizioni organizzative del comune di Palermo per colmare i vuoti che si sono determinati nei vari seggi”. In parallelo arriva però un appello ai cittadini interessati a ricoprire il ruolo: bisogna mandare una mail a: ufficiocoordinamentoelettorale@comune.Palermo.it indicando nome, cognome e recapito telefonico. I requisiti sono avere il diploma di scuola superiore, il godimento dei diritti politici, non aver precedenti penali e non aver parenti che sono candidati. Il compenso è di 280 euro per l’impegno nell’intera tornata elettorale.
Le ragioni del disastro – Il caos è cominciato ieri pomeriggio, quando in molte sezioni all’interno delle scuole non si sono potuti insediare regolarmente i seggi per mancanza di presidenti. Le prime avvisaglie sul forfait si erano avute già venerdì con il comune che aveva fatto appello agli ordini professionali di avvocati e dottori commercialisti per reperire professionisti da impiegare come presidenti: tutti mobilitati a partire dalla prefettura, ma le adesioni dell’ultimo minuto non sono state sufficienti a colmare in tempo il vuoto che si è determinato. Stasera, tra l’altro, allo stadio “Renzo Barbera” la squadra di calcio del Palermo giocherà la finale di Play off Serie C con il Padova per la promozione in B ed è previsto il pienone con oltre 34mila spettatori. Proprio la concomitanza con le elezioni aveva suggerito la possibilità di un rinvio della partita, anche a causa delle previste defezioni da parte di molti tifosi pronti a rinunciare alla nomina a scrutatore o presidente di seggio pur di non perdere l’occasione di assistere all’incontro e festeggiare la promozione, ma la Prefettura aveva deciso di confermare la data dell’evento sportivo.
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