Patologia Neonatale chiude per l’estate a Castelfranco
CASTELFRANCO. Patologia Neonatale all’ospedale San Giacomo avrà l’attività sospesa per tutta l’estate e la cosa potrebbe aver ripercussioni sulla quota di nascite a Castelfranco.
È quanto fanno presente alcuni operatori del reparto di Ginecologia-Ostetricia dopo la decisione dei vertici ospedalieri per far fronte alla carenza di personale della Pediatria per l’estate, in concomitanza con le ferie del personale. In buona sostanza, le sale parto a Castelfranco accoglierebbero solo le gravidanze fisiologiche (quelle per cui non ci sospettano problemi, da poter essere seguite senza particolari esigenze), le altre sarebbero dirottate verso altri ospedali, Montebelluna in primis.
Ma come definire con anticipo se un parto sarà fisiologico o no? Certo, l’andamento della gravidanza qualche segnale può darlo. «Ma è difficile dare una risposta a priori», sostengono alcuni operatori, «il parto presenta sempre un margine di incertezza, anche all’ultimo minuto. Ci sono delle indicazioni – i cosiddetti Bro – che aiutano a definire se una gravidanza potrebbe o meno presentare problemi, ma il rischio è sempre dietro l’angolo anche per le gravidanze che rientrerebbero tra quelle fisiologiche. Quello che vogliamo far presente è che una struttura come l’ospedale di Castelfranco che supera la soglia dei 500 parti all’anno, deve poter offrire il servizio di Patologia Neonatale».
La sua sospensione dal 15 giugno al 15 settembre induce gli operatori ad essere molto cauti nell’accettazione delle gravidanze già da adesso: «Il problema è quello che può accadere a seguito di un imprevisto all’ultimo momento. L’ipotesi ventilata è quello di un trasferimento in ambulanza anche a travaglio in corso presso l’ospedale di Montebelluna. Lecito chiedersi se ragionevolmente ci siano donne che accettino questo rischio scegliendo di partorire a Castelfranco e non preferiscano invece una struttura dove trovano tutti i servizi già in sede».
Ma il problema non sarebbe solo questo: «Questa soluzione che vede una Patologia Neonatale “inattiva” contrasta con le linee guida ministeriali fatte proprie dalla Regione e dall’Ulss che invece la prevedono attiva per un punto nascita come quello di Castelfranco con oltre 500 parti all’anno e che non possono essere modificate con una semplice delibera di cui, tra l’altro, alla data di oggi non abbiamo notizia. Inoltre non sarebbe chiaro su chi ricade la responsabilità medica in caso di trasferimento urgente e improvviso verso altre sedi».
Tutti temi che in questi giorni sono al centro delle discussioni fra professionisti e operatori dell’ospedale castellano.
«Il tema dei parti a rischio riguarda, fortunatamente, solo una minima percentuale di donne», sottolinea la direzione dell’Ulss 2. «Nel solo periodo estivo, per assicurare la massima sicurezza sia delle future mamme che del personale in servizio a Castelfranco, essi saranno presi in carico dall’ospedale di Montebelluna. Tutte le donne però potranno continuare ad essere seguite dal proprio ginecologo».
Quindi i parti normali rimarranno a Castelfranco e quelli a rischio andranno a Montebelluna. «Le premesse quest’anno erano tali da aver inizialmente ipotizzato, analogamente a quanto avvenuto nel 2019, l’accorpamento alternato estivo dei Punti Nascita di Castelfranco e Montebelluna. Opzione che era legata alla necessità di garantire la fruizione delle ferie e alla momentanea indisponibilità del personale non vaccinato», precisa la direzione dell’Ulss. «Siamo invece riusciti, grazie all’impegno e alla collaborazione di tutti, a scongiurare questa ipotesi. Si è trattato di un risultato importante e tutt’altro che scontato di cui tutti dovrebbero essere assolutamente soddisfatti», conclude la direzione dell’Ulss.