Cgil: «Gravi inefficienze, cassa integrazione ancora da pagare»
EMPOLI. Il consiglio d’amministrazione di Aquatempra – la società partecipata da cinque comuni dell’Empolese Valdelsa nonché dall’Unione stessa e che gestisce le piscine anche di Empoli e Certaldo – ha ottenuto il rinnovo della fiducia fino alla fine dell’anno. I Comuni che ne sono soci, ossia Empoli, Certaldo, Fucecchio, Santa Croce, San Gimignano e Poggibonsi hanno deciso all’unanimità di estendere l’incarico del cda e del suo presidente Alessandro Manetti sino alla scadenza naturale di gestione dei relativi impianti, prevista per il 31 dicembre 2022.
Una novità di per sé neutrale, ma che si innesta su una situazione assai complicata. A testimoniarlo i tre mesi di chiusura della piscina di Empoli, che al contrario delle altre tre, a causa del considerevole aumento delle bollette di gas e luce è rimasta a saracinesca abbassata dallo scorso 7 marzo alla recente apertura del primo giugno. Circostanza che ha richiesto lo stanziamento da parte del Comune di quasi un milione di euro. «Tutti i Comuni hanno votato per il rinnovo – fanno sapere congiuntamente i sindaci di Empoli e Certaldo Brenda Barnini e Giacomo Cucini – riteniamo sia una conseguenza naturale del fatto che la scadenza della gestione della piscina è al 31 dicembre 2022. Il cda scadeva adesso e abbiamo optato per una continuità fino alla fine dell’anno. Ciò che accadrà successivamente sarà al centro di una valutazione successiva».
Per quanto concerne Empoli, la sindaca Barnini aggiunge: «C’è stato modo in queste settimane di chiarire questioni relative alla gestione. Le risorse stanziate in più dal Comune di Empoli così come la rimodulazione delle tariffe sono motivate dalla crisi energetica».
Per chi rappresenta i lavoratori, la gestione operata da Aquatempra e dal suo cda, crisi o non crisi, non è affatto convincente. «Ci sono state e ci sono delle gravi inefficienze – premette il segretario Slc Cgil Firenze, Prato e Pistoia Samuele Falossi – la piscina comunale di Empoli è stata l’unica chiusa in tutta la Toscana durante questo periodo. Inoltre per il 2022 la società ha chiesto in preventivo molto di più (intorno al 35%, ndr) di quanto servito in consuntivo, segno che i conti fatti non erano corretti».
«Per non parlare dei lavoratori di Empoli – prosegue Falossi sull’impianto di viale delle Olimpiadi – la cassa integrazione a cui hanno diritto per maggio arriverà nelle loro tasche in ritardo di tre o quattro mesi perché Aquatempra non ha provveduto ad anticiparla, nonostante non si parli di una cifra immane e soprattutto nonostante il Comune abbia messo a disposizione l’importo. Nel frattempo come campano i lavoratori? » chiede il segretario riferendosi ai 15 dipendenti di Empoli (sui 40 totali di Aquatempra). Tra gli scenari possibili da fine anno in merito alla gestione della piscina c’è quello della privatizzazione. Niente di promettente secondo Falossi. «Riteniamo che debba essere mantenuto e implementato il servizio pubblico, che consente di garantire un servizio di qualità e contenere i costi. Abbiamo spiegato la nostra proposta giovedì - in occasione dell’iniziativa sulla riforma dello sport e il ruolo del pubblico tenutasi alla casa del popolo di Cascine – funziona, basta volerlo fare in modo serio e nell’interesse di tutti». Mercoledì intanto i Comuni soci saranno chiamati all’approvazione del bilancio preventivo presentato dal cda per il 2023.
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