Ferrari, ora è durissima: a Baku vince Verstappen, Leclerc è terzo nel mondiale. I problemi di affidabilità sono seri
Ora è dura, durissima. E in casa Ferrari il tema-motore diventa un incubo. Due ritiri in tre gare per Charles Leclerc, alla guida della corsa anche a Baku così come stava facendo a Barcellona, prima del guasto alla power unit del 20esimo giro che gli fa dire addio alla corsa. Per il monegasco 75 possibili punti finiti in fumo (includendo le corse del Montmeló e Montecarlo), per soli 12 conquistati. E i problemi per il Cavallino sono seri se si pensa che sia l’Alfa Romeo di Guanyu Zhou che la Haas di Kevin Magnussen, entrambe vetture integranti i motori della rossa, hanno detto anche loro addio. La gara in Azerbaigian accendere così i campanelli sul problema affidabilità, ora Leclerc pareggia nella situazione ritiri con Verstappen, che era finito fuori a Sakhir e a Melbourne. Il doppio zero a Baku è un altro assist per la Red Bull, che ora crea il divario nelle classifiche Piloti e Costruttori: Leclerc deve retrocedere in terza posizione rimanendo fermo a 116 punti, dietro al duo Verstappen (150) e Pérez (129).
Il via di gara, la strategia Ferrari con Leclerc
La gara per la rossa non era iniziata bene sin dal via, con un Pérez scatenato (come aveva fatto nelle FP1, FP3 e in qualifica) in grado di passare prima di curva uno il monegasco della Ferrari. Costretto poi a guardarsi anche da Verstappen, che lo inizia ad attaccare, col Drs intanto abilitato, pochi giri più tardi. Il primo colpo di scena arriva però al giro 9, con il primo ritiro Ferrari di Sainz, obbligato a fermare la macchina per un problema idraulico in curva 4, inducendo così la Fia alla chiamata della Virtual Safety Car. Per lo spagnolo il terzo ritiro di stagione dopo Australia e Imola, ma nel suo out, Maranello tento di approfittarne subito, richiamando ai box Leclerc per montare le bianche e puntare ad arrivare fino alla fine. Un cambio-gomme però lento, per un problema col carrello che non riesce a far scendere la posteriore della F1–75 del numero 16. Pérez e Verstappen rimangono invece fuori con gomme medie e puntano ad allungare la sosta.
Il sorpasso di Verstappen su Pérez, il ritiro amaro di Leclerc
Poi, il secondo colpo di scena al giro 15: Pérez crolla nelle prestazioni e così il suo compagno di squadra può sorpassarlo col Drs in fondo al rettilineo. Fa specie l’eloquente “No fighting” (“Non lottare”) da parte del suo ingegnere al messicano, alla fine un po’ stizzito con il suo team e che non riesce così bissare il successo di anno scorso. Una volta entrati per il cambio-gomme entrambi i piloti Red Bull — Pérez al 17° giro per mantenere la terza posizione, Verstappen due giri dopo per mettersi a 13 secondi da Leclerc —, quindi, la doccia fredda per Ferrari: la rottura del motore della F1-75 del monegasco, che lo costringe a riportare la vettura ai box e a dire addio alla corsa.
Commovente Hamilton nel finale
Da qui in avanti, la Red Bull deve solo controllare. E dopo il ritiro di Zhou al 24° giro (fino a lì ottimo 10°), arriva una seconda Virtual Safety Car per l’altro out capitato alla Haas di Magnussen. Fatto che permette al team anglo-austriaco di fare una doppia sosta, per così montare il secondo, fresco, set di gomme dure. Da qui in avanti è un completo controllo per il Campione 2021, che nel finale tenta di prendersi il punto del giro veloce ma non ci riesce, lasciandolo tra le mani di Pérez. Torna a sorridere la Mercedes, che chiude al terzo e quarto posto con Russell e Hamilton, quest’ultimo autore di una bella gara in rimonta nonostante i problemi alla schiena che lo hanno tormentato a causa del porpoising (il saltellamento sul dritto). Commovente la sua immagine a fine gara, che lo vede uscire con molta fatica dalla Mercedes nel parco chiuso.
Vettel super davanti ad Alonso, delusione Leclerc
Quinta l’AlphaTauri di Gasly, poi gli ex Campioni del Mondo: Vettel è sesto, subito dietro Alonso (diventato oggi il “pilota più longevo della F1”, ha scavalcato Michael Schumacher). Poi le McLaren di Ricciardo (ottavo) e Norris (nono) e l’Alpine di Esteban Ocon a chiudere la top-10, davanti all’altra Alfa Romeo di Valtteri Bottas. L’occasione per rifarsi per la Ferrari è domenica prossima in Canada, ma serve una vittoria per non lasciar scappare definitivamente la Red Bull. Queste le parole di Leclerc dopo il ritiro a Sky Sport: “Viste le ultime gare si può dire che l’affidabilità per la Ferrari sia un problema, ma dobbiamo analizzare cosa è successo e non vorrei usare parole inadeguate. La motivazione c’è e la prestazione pure, ma non possiamo ignorare la delusione: fa male in prospettiva mondiale”.
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