Berrettini, ritorno e trionfo: conquista il torneo sull’erba di Stoccarda. Che sfortuna per Murray
Quanto era mancato Matteo Berrettini al tennis italiano: i suoi tre mesi di stop, coinciso con un periodo difficile per Jannik Sinner, avevano fatto piombare tutti in depressione. Invece il romano è tornato subito dominatore: al rientro dopo i tre mesi di stop forzato per l’infortunio alla mano, l’azzurro trionfa nel torneo 250 di Stoccarda battendo il tre volte campione Slam Andy Murray per 6-4 5-7 6-3. D’accordo, un trofeo minore, ma equivale a un’impresa per un giocatore che solo due mesi fa non riusciva ancora a impugnare la racchetta per via dell’operazione alla mano destra. La finale con Murray è stata bella e combattuta per i primi due set, poi per il britannico sono tornati i fantasmi: un infortunio lo ha costretto a due medical time out e gli ha impedito di giocare il suo miglior tennis nel momento deciso. Sfortunato Murray, bravo l’azzurro a rimanere concentrato e portare a casa la vittoria.
Per Berrettini è la terza vittoria sull’erba e la seconda nella città tedesca dopo quella del 2019. Il numero 10 del ranking è al sesto titolo in carriera, il primo in questo travagliato 2022. Arrivata al termine di un tabellone che lo ha visto battere anche il moldavo Radu Albot (6-2 4-6 6-3), il connazionale Lorenzo Sonego (3-6 6-3 6-4) e il tedesco Oscar Otte (7-6 7-6), la vittoria di Berrettini è figlia di un match combattuto in cui l’italiano ha confermato tutte le buone sensazioni dei turni precedenti. Unico neo, il passaggio a vuoto che gli è costato il secondo set dopo aver vinto il primo con grande autorità. Ma è proprio nel momento più difficile che Berrettini dà la risposta più forte, cancellando tutto e riportando la partita dalla sua parte con un perentorio break a zero. È l’allungo decisivo, prima dell’ultimo rovescio in rete di Murray e della commozione per un ritorno in grande stile.
Ancora più dei numeri però la vittoria di Stoccarda è importante perché rappresenta una grande iniezione di fiducia per il prosieguo di questo 2022 e della stagione sull’erba. L’intervento chirurgico alla mano che ha costretto Berrettini a saltare tutti i tornei sulla terra rossa sembra essere definitivamente alle spalle. I match vinti al terzo set contro Albot, Sonego e Murray certificano una condizione fisica ritrovata. Il diritto, il servizio e il rovescio in back – così efficacemente valorizzati dall’erba – sono invece già quelli dei momenti migliori. Sette giorni tedeschi che spazzano via gli interrogativi della vigilia. Una notizia importante in vista dei prossimi appuntamenti, come quello di Wimbledon (al via il 27 giugno). È questo il grande obiettivo del 2022 per Berrettini.
A Londra non ci saranno i punti in palio (decisione presa dall’Atp per “punire” il torneo inglese per la scelta di escludere i tennisti russi e bielorussi a causa della guerra russo-ucraina), ma Wimbledon è pur sempre Wimbledon. Il successo a Stoccarda è il primo passo per provare a replicare la finale del 2021 persa contro Novak Djokovic. Un’ambizione tutt’altro che impossibile, vista la versione altalenante finora mostrata dal serbo in questo 2022, gli interrogativi fisici su Nadal e la poco affinità con l’erba dei vari Ruud, Rublev, Tsitsipas, Medvedev e Zverev. Ma prima di Wimbledon c’è il prestigioso 500 del Queen’s. Torneo in cui Berrettini è campione in carica e dove affronterà al primo turno il britannico Daniel Evans in una parte di tabellone in cui l’avversario più pericoloso (sulla carta) è Denis Shapovalov. Un’altra settimana buona per perfezione ulteriormente la condizione.
La vittoria in Germania intanto consente al romano di consolidare la propria posizione al numero 10, tornando a muovere la Race che porterà alle prossime Atp Finals di Torino. Berrettini incamera 250 punti, salendo al 17esimo posto della speciale classifica annuale. I punti di svantaggio dall’ottavo posto (ultimo disponibile per Torino) sono ancora più di 1000 ma l’azzurro ha ancora tutto il tempo per recuperare. La scalata insomma è solo all’inizio.
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