La Caritas diocesana di Reggio Emilia in lutto per la morte di Giampaolo Salsi
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Il volontario scompare a 78 anni mentre era in vacanza con la famiglia
Reggio Emilia Incredulità e profondo dolore. Così la Caritas diocesana ha accolto la terribile notizia del decesso improvviso di Giampaolo Salsi, per tutti Paolo, storico volontario morto a 78 anni mentre era in vacanza a San Benedetto del Tronto insieme alla famiglia. Salsi è morto per un malore improvviso, mentre stava scendendo le scale dell’albergo in cui alloggiava per recarsi al ristorante a cena.
Da anni era inserito nella Mensa Caritas di via Adua, affiancando Licinio Paterlini nella conduzione, innovando i processi di ricerca dei fornitori, nel limare le spese, nelle scelte di rispetto ecologico, nel coordinamento delle eccedenze alimentari, attività per la quale era impegnato dopo la trasformazione da Mensa unica (in via Adua) a mense diffuse nelle parrocchie della città. Salsi è stato anima e volontario nelle attività concrete della Caritas delle parrocchie di Pieve Modolena, Cella e Cadè, con un impegno encomiabile di tempo ed energie.
«Le cose vanno fatte bene anche nel volontariato e nel fare carità!», diceva spesso con apprezzata schiettezza, mostrando sempre coraggio, audacia e intelligenza per nuove idee e progettualità.
«Credeva molto in quello che faceva e si dava molto da fare, con un cuore enorme e una sana agitazione che non si placava finché le cose non erano fatte», ricorda Isacco Rinaldi, direttore della Caritas diocesana, che sottolinea il grande vuoto che Paolo lascerà e, nello stesso tempo, riconosce il grandissimo dono del suo impegno e della sua presenza.
«Il suo impegno per le “cose da fare” – prosegue Rinaldi –, sempre molto diretto e pragmatico, non ha mai offuscato la sua attenzione alle persone e il suo voler bene ai più poveri. Sono convinto che a nostro Signore, appena arrivato in paradiso, abbia detto che non era ora perché doveva fare un altro ritiro di materiale nei prossimi giorni. Di sicuro si ritroverà con don Romano Zanni del quale aveva molta stima e che ascoltava sempre con interesse; con lui potrà continuare a discutere di teologia ma anche di scelte concrete».
Licinio Paterlini, responsabile della Mensa Caritas per anni, non nasconde la commozione nel ricordare l’amico che non c’è più.
«Dovevamo trovarci martedì sera per una serata tra amici della Mensa Caritas. Abbiamo, naturalmente, disdetto il ritrovo e, nel frattempo, ho ricevuto diverse telefonate di stupore per l’incredibile notizia». Licinio definisce Paolo in una parola: vulcanico. «Una persona sempre dinamica, con un modo di procedere e di organizzare molto più preciso del mio. Avevamo due visioni che spesso erano diverse ma ci trovavamo poi nelle soluzioni per la gestione al meglio della Mensa. Ha dato anima e corpo in un servizio nel quale credeva molto. Apprendere della sua morte è stata una vera doccia fredda».
Direttore, operatori e volontari della Caritas si uniscono al dolore della famiglia per l’improvvisa scomparsa.
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