Giovanni è baby tricolore con l’Inter e riscatta il “no” del nonno a paron Rocco
Tre generazioni di calciatori a Camposampiero: il più anziano dei tre non potè giocare in A nonostante la chiamata del Paròn. Il più giovane ha vinto lo scudetto Primavera
RUSTEGA. La vittoria di Giovanni corona il sogno di nonno Gabriele. La storia calcistica di Giovanni Fabbian, 19 anni, neocampione d’Italia con la squadra Primavera dell’Inter, è legata a filo doppio a quella di nonno Gabriele, 82 anni che, dalla casa di famiglia di via Soligo, a Rustega, esulta per il nipote: «Giovanni è stato bravissimo, è un calciatore completo e gli auguro un futuro radioso nel calcio».
Quel futuro nei campi di calcio che contano, al quale nonno Gabriele dovette rinunciare presto.
Classe 1940, con una passione sfrenata per il pallone, per Gabriele però gli anni della sua giovinezza erano altri tempi rispetto ad oggi: «Giocavo nel Giorgione in quarta serie e mi era fatto notare a tal punto che di me si interessò Nereo Rocco». Il “paron”, famosissimo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, dopo aver trionfato con il Milan stava per trasferirsi al Torino e lì avrebbe voluto portare con sè proprio Gabriele Fabbian, nel ruolo di libero. L’iconico mister triestino, mai dimenticato dai tifosi di tante squadre, milanisti e padovani in primis, venne a Castelfranco per convincere la società castellana e la famiglia Fabbian, a lasciar partire il giovane difensore.
«Mio papà Emilio non mi fece partire perché ero l’unico figlio maschio con otto sorelle (il secondo maschio morì in tenera età) e dovevo restare a casa, a Rustega, ed occuparmi dei campi», racconta.
Il sogno della serie A, per Fabbian, svanì in poco tempo ma non la passione. «Scappavo dai campi per correre a giocare, in bicicletta fino a Castelfranco. Poi al rientro erano dolori...», ricorda Gabriele che giocò fino ai 35 anni. A pochi metri da casa Fabbian, nella “via del calcio” via Soligo, peraltro, abitava Giuseppe Costacurta, classe 1932, padre di Billy Costacurta, gloria milanista, nato a Jerago con Orago (Varese) dopo il trasferimento della sua famiglia nel varesotto. «In ogni campo, con ogni tempo, con gli amici correvamo dietro al pallone e ci divertivamo» ricorda il nonno che vede nel nipote la giusta ricompensa dei tanti sacrifici fatti da una famiglia di veri calciofili.
Il papà di Giovanni infatti, Alberto 55 anni, gioca ancora «con gli amici» alla Guizza, dopo aver vestito per anni le maglie del Savio e del Campetra.
Ma oggi tocca a Giovanni classe 2003, mezzala sinistra «alla Barella», che già a 4 anni iniziava a giocare con il San Domenico Savio, squadra della frazione.
Dopo la crescita calcistica, dagli 8 ai 14 anni nel Padova, Giovanni ha fatto il grande salto a 15 anni, approdando alle giovanili dell’Inter. «Questa con la Primavera è stata una bellissima esperienza. Ho frequentato il liceo scientifico sportivo nel college dell’Inter e a settembre devo sostenere gli esami di maturità. Ora devo impegnarmi per l’Europeo con la Nazionale under 19 in Slovacchia e poi, a settembre, vedremo quale sarà il mio futuro».
Adesso infatti, Giovanni Fabbian è un fuori età per la Primavera ed è pronto per i grandi palcoscenici. «Gli raccomandiamo sempre di tenere la testa sulle spalle e di continuare a studiare» sottolineano premurosi i nonni Gabriele e Graziella e i genitori Alberto e Annalisa che con la sorella Alessia, 23 anni, condividono i successi di Giovanni.
Nella cui testa, c’è soprattutto il calcio, il nerazzurro e la serie A, sfuggita per poco al nonno corteggiato da Nereo Rocco.