I volontari: «È un numero enorme, ora indaghiamo a fondo sulle cause». L’impennata dei casi richiede un’attenzione particolare da parte delle istituzioni
Lidi Diciotto tartarughe marine e due delfini morti e recuperati nel giro di pochi giorni dalle guardie zoofile volontarie dell’Enpa di Lagosanto. Un triste record.
«Sono un’enormità, un numero eccessivo in così poco tempo – afferma Sauro Pari, presidente della Fondazione Cetacea di Riccione –. Riteniamo che vada indagata bene la causa. Le tartarughe sono state trasportate all’istituto zooprofilattico di Cassana di Ferrara per un esame necroscopico che possa fornire indicazioni. Nel frattempo continuiamo a fare il nostro lavoro, a tutela dell’ambiente e degli animali».
Uno dei due delfini è stato recuperato ieri mattina, incagliato tra le scogliere all’altezza del bagno Tahiti del Lido Nazioni, per ragioni che saranno esaminate dall’Istituto zooprofilattico di Cassana. «Le carcasse delle tartarughe marine sono state recuperate ai lidi nord e solo nove sono state trasferite all’istituto zooprofilattico per le esami necessari – spiega Marco Pozzi, presidente dell’Enpa di Lagosanto –, le altre nove erano purtroppo in stato di decomposizione avanzato. Non disponiamo dei dati relativi ai lidi sud, perché i recuperi sono stati assegnanti ad un’altra associazione. Le ispezioni ai delfini che abbiamo recuperato è stato effettuato sul posto da personale dell’istituto zooprofilattico, coadiuvato da guardie e volontari Enpa che si sono specializzati come assistenti agli esami, grazie ad uno specifico corso di abilitazione».
L’impennata di ritrovamenti richiede un’attenzione speciale da parte delle istituzioni. La segnalazione tempestiva all’Ufficio circondariale marittimo di Porto Garibaldi o ad altri organi di polizia consente di attivare immediatamente Delta Rescue, la task force formata da Enpa, Fondazione Cetacea di Riccione, Aics e Circolo nautico Volano. «Chi vuole dare una mano per questa giusta causa – conclude Pozzi – può iscriversi ed intraprendere la formazione necessaria come volontario. Siamo titolari di una convenzione con il Comune, che si è mostrato molto sensibile». l
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