Naturale e frizzante, sale il prezzo al litro: ecco dove sono scattati gli aumenti nelle casette dell’acqua
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La situazione a Udine e provincia con i nuovi tariffari
UDINE. Il prezzo dell’acqua al litro erogato dalle 110 casette gestite dalla Bbtec a Udine e in tutto il Friuli e Veneto, per un bacino di utenza di oltre un milione di persone, sarà uniformato a otto centesimi al litro sia per l’acqua naturale sia per la frizzante.
In precedenza in alcuni comuni del Friuli era proposta a 7 centesimi al litro per la frizzante e a 4 per la naturale mentre a Udine, 7 per la frizzante e 5 per la naturale nelle casette gestite da Chiara natural (come quelle in via Joppi, via Mentana al parco Moretti, via Chisimaio e viale Forze armate) invece il prezzo è di 10 centesimi per la frizzante mentre in quelle del Cafc (Consorzio acquedotto Friuli centrale), che ne gestisce quaranta in diversi comuni friulani, dallo scorso primo agosto il prezzo è aumentato a 4 centesimi al litro per la naturale che in precedenza veniva proposta a 2 e a 8 centesimi per la frizzante contro i 5 precedenti.
L’obiettivo dell’aumento era quello di coprire i costi delle casette per non gravare sulla tariffa del servizio idrico integrato. Il progetto non prevede nessun ritorno economico per il Cafc, l’obiettivo – spiegano dal consorzio – è solamente quello di fornire un servizio in più all’utente/cittadino per sensibilizzarlo all’uso dell’acqua del rubinetto.
A illustrare i motivi dell’aumento deciso dalla Bbtec è Livio Busana uno dei titolari dell’azienda, la cui sede è a Tavagnacco, che ha installato la prima casetta nel 2009: «I costi, in alcuni casi erano fermi da 10 anni – dichiara –. La nostra acqua è affinata per essere solo acqua da bere, è sicura rispetto quella imbottigliata che può avere delle criticità».
Costante e metodico il lavoro di manutenzione e controllo svolto dall’azienda dell’hinterland udinese. Certi parametri, come l’equilibrio dei sali minerali rimane invariato, mentre viene eliminato del tutto il cloro.
L’acqua viene “disinfettata” con un trattamento di ultrafiltrazione, carboni attivi e fibre cave (un tipo di materiale che ferma tutti i batteri) e ulteriore sterilizzazione con lampade a raggi ultravioletti, quest’ultima operazione avviene all’interno delle casette dell’acqua.
Gli erogatori sono protetti sia da sistemi ad ozono che a radiazione Uvc. Come viene rilevato da Busana, «gli aumenti sono determinati dall’incremento dei costi per il gas, l’anidride carbonica e l’elettricità, le cui bollette possono arrivare a 350 euro al mese per casetta, questo ha comportato il rialzo della tariffa, la cui entità è stata stabilita in una gara di appalto vinta due anni fa per circa 40 casette. L’ente pubblico che le aveva in gestione aveva già stabilito che il prezzo congruo era di otto centesimi. Quindi noi – evidenzia Busana – siamo in una fascia più bassa di quella che dovrebbe essere, e comunque gli otto centesimi sono sempre più convenienti dell’acqua imbottigliata. L’alternativa – commenta – è l’acqua di rubinetto non fresca ne gasata, contenente cloro e altre sostanze. Udine gode di un’acqua particolarmente buona, una qualità di eccellenza, noi abbiamo installate cinque casette due delle quali annesse al farmacie. L’acqua di acquedotto – specifica il titolare della Bbtec – è sempre controllata e rispettosa dei parametri di legge mentre quella proveniente dai pozzi può essere soggetta a variazioni stagionali e inquinamenti della falda freatica, (vedasi in Veneto l’inquinamento da Pfas). Il problema più spinoso sono i nitrati – aggiunge Busana – soprattutto nella bassa friulana hanno un livello abbastanza alto e deve essere tenuto sotto controllo costante, la concimazione dei campi con azotati negli anni ha portato all’innalzamento dei livelli di nitrati nella falda».
I corrispettivi generati dalle casette dell’acqua si sono stabilizzati, nonostante il Covid, negli ultimi due anni «a circa 700 mila euro annue. Il costo di gestione di una struttura è di circa 7 mila euro all’anno a fronte di una erogazione di oltre 250 litri al giorno per casetta che consente di pareggiare i costi tenendo conto degli aumenti prospettati in tutte le zone del Friuli, Udine compresa». A giorni verranno inaugurate le casette a Aquileia, e Maron Di Brugnera Pordenone.