Tour de France 2022: l’inizio sfortunato di Filippo Ganna in attesa delle pietre nella quinta tappa
La partenza del Tour de France 2022 non è stata quella che Filippo Ganna aveva sognato. Il verbanese non è stato esattamente baciato dalla fortuna in una tre-giorni che l’ha visto sicuramente meno protagonista di quanto lui avrebbe voluto.
Ganna non aveva mai fatto segreto della sua volontà di vestire la prima, prestigiosa, Maglia Gialla, assegnata nel suo territorio naturale, quello della cronometro. Un po’ la sfortuna di una foratura nel finale, un po’ il percorso ricco di curve con strada bagnata, un po’ le prestazioni fenomenali degli avversari e il due volte Campione del Mondo della specialità ha dovuto accontentarsi della quarta piazza.
La crono nella capitale Copenhagen sarebbe stato l’unico momento dove veramente brillare per Ganna, dato il percorso piuttosto semplice delle due tappe successive. Dopo aver lavorato intensamente in una seconda frazione sempre a rischio ventagli, la sfortuna ha deciso che non aveva ancora finito con lui.
A pochi chilometri dal traguardo di Sønderborg, nella terza giornata, l’azzurro è rimasto coinvolto nella maxi-caduta causata dalla grande tensione che nasce prima delle volate. Nessuna conseguenza grave per lui, ma di certo abrasioni e ferite di cui avrebbe fatto volentieri a meno, oltre che tanti secondi persi che gli hanno fatto perdere la quarta piazza nella generale. Ovviamente il valore di quel piazzamento era relativo, ma sicuramente poteva contribuire al morale.
Il Tour però continua ed è tempo per guardare avanti. Dopo il giorno di riposo e la tappa di Calais arriverà quella che è forse la tappa più attesa dell’intero percorso. Dopo 9 anni la Grande Boucle torna sul pavè e sulle strade della Parigi-Roubaix. Le qualità di Ganna sulle pietre sono evidenti, come si è visto all’Inferno del Nord di quest’anno, così come nella Parigi-Roubaix under23. Da tempo ci si aspetta un suo grande risultato su questo tipo di tracciati, chissà che non possa arrivare proprio in questa settimana.
Foto: LaPresse