In bicicletta nel buio lungo la Romana: così è successa la tragedia di Sofian
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La morte del 16enne tra Pietole e San Biagio resta piena di elementi da chiarire, ma una cosa è certa: quel tratto senza ciclabile è pericoloso
MANTOVA. Che cosa ci faceva il gruppetto di amici in bicicletta sul tratto non illuminato della Romana all’una e mezza di notte, l’altro fine settimana? Dov’erano diretti? Dov’erano stati fino a quell’ora? Domande che attendono una risposta e che avvolgono ancora la tragica morte di Sofian Bahiri, il 16enne travolto da un’auto nella notte tra sabato 25 e domenica 26 giugno sul tratto di strada tra Pietole e San Biagio. Al di là della disgrazia, è chiaro che sotto accusa, al momento, ci sono quei pochi chilometri senza ciclabile che dividono Pietole da San Biagio. Già la Romana, di giorno, è trafficatissima e pericolosa; di notte, soprattutto dove manca l’illuminazione, diventa micidiale.
Parlando con i titolari di alcuni locali, residenti, commercianti e artigiani del posto, non risultano punti di aggregazione in zona che adolescenti possano voler raggiungere, in bici o in motorino, dopo essersi dati appuntamento.Tutti dicono che vedere biciclette di notte percorrere il tratto tra Pietole e San Biagio è estremamente raro. Solo nelle ore che precedono l’alba è capitato di notare gente in bici, ma erano operai di origine straniera che lavorano negli allevamenti della zona.
I titolari del distributore “Esso”, di origine indiana, si limitano a ricordare che d una certa ora chiudono l’area di servizio e rientrano a casa per cui non sanno se di notte si ferma qualcuno. Ma aggiungono: «Lunedì abbiamo trovato due biciclette sul ciglio della strada». Sono ancora in un’aiuola del distributore di carburanti. Una ha un numero di matricola e una targhetta del Comune di Mantova che probabilmente fa parte di una flotta a due ruote per il noleggio di bici, a scopo turistico, per girare in città. L’area di servizio è priva di telecamere di videosorveglianza che sarebbero state di aiuto per ricostruire la dinamica dell’incidente.
Il gruppetto di ragazzi era obbligato a percorrere lo strettissimo spazio delimitato da una striscia bianca continua sul ciglio della strada. Gli abitanti di Pietole, inoltre, sanno bene della pericolosità di quel tratto di Romana e per questo utilizzano una strada bassa che dal paese porta a san Biagio, più sicura e meno trafficata. I ragazzi che invece oltre alla bici viaggiano in monopattino utilizzano, giustamente la ciclabile che da Pietole va a Cerese. Addirittura ci sono ragazzi che per recarsi al Chiringuito usano proprio queste ciclabili, evitando di “bersi” la patente di guida e complicazioni con i controlli delle forze dell’ordine.
Oggi nel centro islamico di San Paolo D’Argon, si svolgono i funerali di Sofian Bahiri, studente dell’istituto tecnico “Lotto” di Trescore Balneario (Bergamo). Avrebbe compiuto 17 anni il 17 luglio prossimo. Era il maggiore di tre figli di una famiglia marocchina residente a Cenate Sotto, paesino della bergamasca. Sofian era nel Mantovano da alcuni mesi per alcune cure: se n’è andato tragicamente una maledetta notte di giugno. Una morte su cui pesano ancora molte incogniteMauro pinotti