Avvio dei saldi in Canavese, a Rivarolo una Notte bianca straordinaria
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Sabato bagno di folla. L’assessore Ghirmu: «Un enorme lavoro di squadra». Per Cna si fanno sentire i timori legati al conflitto e a un ritorno della pandemia
RIVAROLO CANAVESE. Se l’ultimo trimestre 2021 aveva dato segnali di ripresa confortanti, il conflitto in Ucraina ha fatto di nuovo crollare qualche certezza. Tuttavia, dopo la Notte rosa per il Giro d’Italia, anche la Notte bianca di sabato 2 luglio è stata un grande successo. Per il Comune di Rivarolo e per il commercio locale: migliaia di persone si sono date appuntamento per la Notte di suoni e sapori nel centro cittadino e molti hanno colto l’occasione per fare i tanto attesi acquisti per la stagione estiva e le prossime vacanze.
«Abbiamo sempre cercato di collaborare con i commercianti e con le associazioni per dare nuova linfa alla nostra città e mai come quest’anno, dopo il Giro d’Italia, abbiamo fatto tanto per rilanciare l’immagine di Rivarolo - commenta l’assessore al commercio di Rivarolo Helen Ghirmu. - La Notte bianca in concomitanza con l’inizio dei saldi è sempre un momento importante, sia per i commercianti sia per i clienti».
Ancora di più quest’anno, in cui i rincari sono all’ordine del giorno: «Ad inizio anno c’era un’immobilità inquietante, ma ora, visti i continui rialzi, i consumatori aspettano i saldi per acquistare beni che non rientrano tra quelli di prima necessità, dando così ai negozianti la possibilità di lavorare di nuovo a pieno regime - spiega l’assessore. - Sin dal pomeriggio di sabato c’è stato grande fermento in città, poi la sera, con la collaborazione delle associazioni e delle Pro loco del territorio, si è dato spazio al grande evento. Un ringraziamento va proprio alla Pro loco di Rivarolo che ha ripreso le attività con grande entusiasmo».
Musica, buon cibo, giochi d’antan per grandi e piccoli e tanta gente per le strade: «I saldi estivi, quando poi viene data loro tutta questa rilevanza, sono paragonabili al Natale - commenta ancora Ghirmu. - Le aspettative, molto alte, più che per la Notte rosa che era una novità assoluta, sono state pienamente raggiunte».
I commenti dei negozianti
Soddisfatti anche i commercianti, anche se anche per loro le promozioni sono cominciate troppo presto.
«È un po’ come se regalassimo gli abiti appena usciti. Sappiamo che il commercio non è più quello di una volta, ma questi saldi sono cominciati proprio ad inizio stagione, troppo presto secondo me - commenta Antonella Di Rienzo, della boutique Mya. - Non mi posso comunque lamentare: sin dal sabato mattina ho cominciato a lavorare bene ed è andata avanti così tutta la giornata».
Anche Norma De Martin, titolare del negozio di scarpe N’Orma, avrebbe posticipato la data di inizio dei saldi: «Li farei partire ad agosto. Vendo scarpe, oltre all’abbigliamento, e quest’anno ho cominciato a vendere i sandali presto grazie ad una stagione secca, ma non è sempre così. Gli altri anni, in questo periodo vendevo meno». È di avviso diverso, invece, Valentina Palmieri di Mathilda J.: «Ad agosto la gente parte e non ci sarebbe nessuno a fare acquisti in città. Credo che questo sia il momento giusto per far iniziare i saldi».
Le previsioni
Vede il futuro a tinte fosche, invece, la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola media impresa, sede di Cuorgnè che segue il territorio dell’Alto Canavese: «Stiamo vivendo un momento complicato, con l’inflazione in crescita e un conflitto che pesa sui costi di energia e carburante, elementi che influenzano da vicino il mondo del commercio dalla produzione alla fornitura. È vero che non mancano gli aiuti, dai bonus alle famiglie ai tagli delle accise sui carburanti, ma i dati confermano che la povertà è in aumento, anche sul nostro territorio. Queste ragioni portano spesso i consumatori a rinunciare ad un acquisto. In Canavese abbiamo città con maggiore capacità di spesa e Comuni che ne hanno meno, ma al momento non ci sono prospettive di miglioramento. Cominciano a sentirsi, inoltre, i timori per una recrudescenza della pandemia. Se da un lato si percepisce un ritorno alla vita libera, dall’altro i commercianti temono che si tratti di un momento transitorio, sperando di evitare nuove chiusure ».