Jesolo nel mirino dei truffatori delle case inesistenti. «Creano danni alla città»
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Una donna, residente a Treviso, è stata l’ennesima vittima della truffa delle case vacanza. Aveva già versato la caparra ma dell’appartamento non c’è traccia
JESOLO. È arrivata a Jesolo con il papà, che vive a Torino, per trascorrere una settimana al lido, ma l’appartamento in via Fiume per il quale aveva versato già la caparra non c’era. Una donna di Treviso è stata protagonista dell’ennesima truffa degli appartamenti venduti in rete su piattaforme per la compravendita tra privati. Aveva già versato un caparra pari a 300 euro, ma all’arrivo in via Fiume a Jesolo dell’appartamento non vi era traccia.
Non ha potuto fare altro che denunciare l’autore della truffa alle forze di polizia, ammesso che sia ora rintracciabile in quanto solitamente queste persone si dileguano dopo aver preso i soldi.
«Purtroppo sono episodi ancora frequenti - spiega Nicola Albrizio, storico agente immobiliare di Jesolo - e adesso si stanno ripresentando nel periodo di luglio, creando un danno alla città. Il nostro consiglio di addetti ai lavori è sempre di affidarsi a dei professionisti, agenzie o persone che abbiano un vissuto, un marchio, che siano quindi contattabili sempre per ogni problema o disguido».
Non è la prima volta che vacanzieri trevigiani si trovano a dover fare i conti con alloggi inesistenti o, nel migliore dei casi, in condizioni molto peggiori rispetto a quanto pubblicizzato.
Negli ultimi anni diverse le segnalazioni di vacanze rovinate sul nascere a casa di discrepanze - quando non vere e proprie truffe - rispetto all’offerta cui avevano aderito.
Gli addetti ai lavori raccomandano di rivolgersi sempre a soggetti affidabili per l’affitto delle abitazioni nei luoghi di soggiorno.