I test Invalsi e le differenze che emergono fra le regioni d’Italia
TRIESTE Nell’Aula Magna del rettorato della Sapienza a Roma, magnificamente affrescata da Mario Sironi, alla presenza della rettrice dell’università ospitante e del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e di molti altri colleghe e colleghi, è stato presentato dal presidente dell’Invalsi, Roberto Ricci, il rapporto sulle prove Invalsi di italiano, matematica e inglese, sostenute da allieve e allievi della scuola primaria, della scuola secondaria di I grado e II grado nel 2022.
La partecipazione
Cominciamo delle buone notizie. Il primo dato positivo è rappresentato dall’elevata partecipazione alle prove che ha superato dovunque il 90 per cento dei partecipanti attesi e in alcuni casi ha toccato il 98 per cento.
Questa ampia adesione suggerisce che studenti, insegnanti e famiglie sembrano avere compreso le finalità di questa rilevazione, in passato non sempre accolta con entusiasmo. Ricordiamo che si tratta di prove computer-based, standardizzate e censuarie, cioè sostenute da tutte le allieve e gli allievi delle classi oggetto di rilevazione.
Lo scopo è di mettere a disposizione del sistema le informazioni necessarie che permettano di adeguare le politiche scolastiche di chi governa e di chi guida ciascuna scuola al superamento delle non poche diseguaglianze che vedremo tra poco.
L’apprendimento
Il secondo dato confortante è che il calo degli apprendimenti registrato nel 2021 sembra essersi arrestato nell’anno scolastico che si è appena concluso, anche se non in tutti i territori e non in tutte le discipline valutate dalle prove.
Tuttavia, sebbene con il ritorno in presenza siano stati compiuti passi in avanti per superare gli effetti della pandemia sulla scuola, le conseguenze di quegli effetti si sono fatte sentire anche nel corso nel 2022. In generale, il quadro degli apprendimenti restituito dall’analisi delle prove Invalsi 2022 ci mostra un Paese a diverse velocità.
Primaria
La scuola primaria tiene le posizioni raggiunti nel passato ma si osserva con preoccupazione una flessione per quanto riguarda la matematica. Conforta constatare un costante miglioramento alle prove di inglese.
Come osservato in passato, a questo grado scolastico, si osservano differenze tra scuole che poi tendono ad ampliarsi negli anni successivi, specie nel Mezzogiorno.
Le regioni con risultati migliori sono Umbria e Valle d’Aosta, mentre la Sicilia consegue risultati significativamente al di sotto della media, a eccezione della prova di Matematica di II primaria.
Lo svantaggio significativo già a partire dai risultati della V primaria che si rileva negli esiti della Calabria continua poi nei due gradi della scuola secondaria.
Secondaria
L’analisi delle prove della scuola secondaria mette in luce differenze territoriali e tra gli indirizzi di studio tali da suscitare notevole preoccupazione. Per quanto concerne la scuola secondaria di primo grado, i risultati alle prove di italiano raggiungono mediamente almeno il livello 3 (sui 5 considerati) in tutte le regioni, mentre quelli alle prove di matematica mostrano una maggiore variabilità, specie nel Mezzogiorno dove l’esito medio non è allineato a quello nazionale.
Come nel caso della scuola primaria, l’inglese migliora, il reading più del listening, ma si consideri che per il listening in alcune regioni del Mezzogiorno la percentuale degli allievi è del 40% contro la media nazionale del 62% circa.
Passando a considerare il secondo grado della scuola secondaria (grado 10), gli studenti raggiungono mediamente il livello 3 delle prove di italiano, anche se con differenze importanti tra le regioni italiane, mentre per le prove di matematica, gli studenti raggiungono mediamente il livello 3, fatta eccezione per alcune regioni del Mezzogiorno dove l’esito medio si ferma al livello 2.
Veniamo all’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado. Alle prove di italiano gli studenti mediamente raggiungono il livello 3 anche se con differenze non trascurabili tra le regioni, così come per le prove di matematica dove il livello medio è 3 ma in alcune regioni del Mezzogiorno si ferma al livello 2.
Migliora l’inglese raggiungendo il livello previsto B2 (reading meglio di listening) ma nelle regioni centro-meridionali si ferma al B1.
Differenze territoriali
Oltre alle differenze territoriali, si osservano anche differenze negli apprendimenti che riflettono il diverso background socio-economico delle famiglie di provenienza, indicizzato dal grado di istruzione dei genitori. Purtroppo si tratta di un effetto noto agli studiosi dei sistemi scolastici.
Un possibile intervento per ridurre tale effetto dovrebbe interessare la riorganizzazione della formazione delle classi.
Il presidente dell’Invalsi, così come ribadito anche dagli altri relatori e relatrici che si sono avvicendati nel corso della presentazione del Rapporto, ha tenuto a sottolineare che i dati non sono la soluzione dei problemi ma devono servire a fornire strumenti per intercettare e modificare i fattori che possono aver generato le differenze osservate.
Stupisce però che non siano stati presentati i dati distinti per genere nell’ambito delle prove di matematica, nonostante in più passaggi del Pnrr emerga l’interesse a ridurre questo divario che vede i ragazzi ottenere risultati migliori delle ragazze.
Dovremmo attendere i mesi futuri per capire quali saranno le azioni che verranno messe in campo per ridurre le differenze osservate.—