Piano di governo del territorio di Pavia, nel documento possibili rotatorie sulla Vigentina e lungo viale Lodi
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Con le opere viabilistiche anche nuove case in zona Cimitero. Il Comune in cambio otterrebbe le ortaglie di Santa Clara
PAVIA. Due rotatorie che potrebbero essere costruite dai privati e palazzine in via Ciapessoni in cambio della proprietà al Comune delle ortaglie di Santa Clara. Sono le principali novità emerse dall’illustrazione dell’Allegato C del Piano di governo del territorio fatta, giovedì sera, nella commissione Territorio convocata dalla presidente Maria Pia Taraso. Presenti l’assessore all’Urbanistica Massimiliano Koch, il dirigente, Giovanni Biolzi e i funzionari Alberto Lanati e Matteo Ricotti.
Il «cuore» del Pgt
Le “schede” sono in un certo senso il cuore del Pgt e l’ingegner Lanati le ha illustrate mettendo in evidenza i vantaggi che deriverebbero al Comune dall’autorizzazione a costruire. Alla caserma Rossani (nel perimetro dell’ex Arsenale) area da 33.200 metri quadrati sarà possibile costruire edifici fino a 5 piani ma, in cambio, i privati dovranno realizzare un parcheggio da 50 posti e una mensa per i poveri. In via Tasso (22.500 metri) le mura perimetrali dell’ex caserma verrebbero abbattute e il costruttore dovrebbe risistemare il parco sensoriale. Nazario Sauro: recuperare il terreno dell’ex palazzina Enel (10.700 metri) significherà costruire una ciclabile di collegamento all’area Cattaneo e riqualificare le mura spagnole. In viale Campari, costruire sull’ex area Fiat (17.400 metri) con palazzi al massimo di 10 piani significherà farsi carico di un parcheggio da 2.500 metri, di una rotatoria tra via Campari e via Ferrini e, soprattutto, del completamento di case popolari in via Vallone.
In via Ciapessoni, Carmine Napolitano, proprietario di un’area da 5.100 metri che confina con la casa funeraria, accanto al cimitero di San Giovannino, potrà costruire a patto di cedere al Comune la proprietà delle cosiddette “ortaglie” di Santa Clara, vale a dire quelli che furono gli orti delle Clarisse che si trovano tra il complesso monastico e viale Gorizia. Un terreno di pregio sul quale, in passato, l’imprenditore aveva ipotizzato di costruire due palazzine.
Il nodo Marangoni
In via Marangoni (14mila metri) su area vergine si potranno costruire palazzi compresi fra 4 e 6 piani in cambio della riqualificazione della Moruzzi road; qui c’è polemica da parte dei residenti.
Via Francana: area da 5.700 metri, edifici al massimo di due piani, e attuazione subordinata alla cessione del 50% del terreno confinante con un’area già di proprietà comunale. Sempre a Pavia Est, viale Cremona (area verde, 11.900 metri) prevede palazzi al massimo di tre piani in cambio del completamento della viabilità di quartiere.
In Borgo, una prima area, tra via Canevari e strada della Cascina Vignazza misura 22.800 metri - tutti a verde - prevede edifici al massimo di tre piani in cambio della creazione del “Parco dei Nuovi nati” e di un’area sportiva attrezzata. A Mirabello altro intervento contestato: 5.800 metri a pochissima distanza dalla Vernavola, massimo due piani e prescrizione di una fascia di alberi di almeno venti metri tra i nuovi insediamenti e il corso d’acqua.
Rotatoria nuova
Villa Flavia, zona Est: costruire al massimo tre piani su 6mila metri comporterà l’obbligo di realizzare una rotatoria tra viale Lodi e via Solferino, al posto di un semafori tra i più “problematici”.
Tornando in Borgo, la scheda si chiama Gravellone, si estende su 6.300 metri tutti a bosco e impegna chi costruirà - al massimo due piani - a lasciare due terzi di bosco al Comune, alla sistemazione del ponte sul Gravellone e al collegamento con via Acquanegra. La scheda Cà della Terra (22.400 metri di suolo verde) prevede edifici al massimo di tre piani in cambio di i opere di mitigazione ambientale verso la tangenziale.
Vi sono, poi, due interventi in Borgo già oggetto di convenzione: significa che i privati hanno già ceduto terreni al Comune che, se non autorizzasse le nuove costruzioni, dovrebbe restituirli. Le schede sono cascina Giulia (14.300 metri tutti verdi) dove costruire al massimo 4 piani comporterà il completamento della viabilità in proseguimento con la via Eva Mameli Calvino e cascina Leona (5.700 metri, massimo due piani) con la cessione di aree boschive. Ancora in Borgo, via Acquanegra con una superficie di 25.200 metri tutti di suolo vergine, prevede sistemazioni sulla viabilità in zona. Fossarmato: 15mila metri tutti di verde, massimo tre piani e cessione al Comune di un’area importante. Via Molino Tre Mole, 5mila metri, edifici al massimo di tre piani e cessioni di aree con realizzazione di una ciclabile ad anello. Infine gli insediamenti produttivi: ia Aschieri (57mila metri, max 12 metri), strada Bellingera (46.550 metri, max 12 metri) Vigentina 1 (7mila metri, max 10 metri), Vigentina 2 (15mila metri, max 10 metri) con realizzazione di rotatoria tra via Vigentina e via Treves e via Bramante (5.300 metri per 12 metri).