Ingannati da finte carte intestate con tanto di loghi delle banche, investono più di 160 mila euro per l’acquisto di alloggi

Due risparmiatori convinti a versare i soldi grazie a documenti bancari scaricati da internet e falsificati. Indaga la Finanza

SPILIMBERGO. Hanno investito più di 160 mila euro in operazioni immobiliari che suonavano come autentici affari proposti da importanti istituti di credito. Peccato che alla fine le lettere di presentazione su carta intestata si siano rivelate false, costruite al computer con i loghi ufficiali di alcune delle banche più famose d’Italia. La guardia di finanza di Spilimbergo ha raccolto la querela di due persone residenti nell’Alto Pordenonese che hanno perso tutti i loro risparmi credendo di aver acquistato alcuni appartamenti su fallimento.

Tutto parte da un’indagine ben più ampia avviata dalle Procure di Milano e Roma su una rete di professionisti, questi realmente iscritti ai rispettivi ordini disciplinari, che avrebbero millantato relazioni professionali con grandi banche. Grazie ad alcuni contratti e mandati a vendere, completamente fasulli, gli indagati hanno convinto anche i due friulani a fare dei sostanziosi bonifici per accaparrarsi immobili in città e sul litorale.

I prezzi vantaggiosi venivano giustificati con la presenza di procedure fallimentari, ipoteche e pignoramenti. Dopo qualche mese, tardando però la definizione degli atti di trasferimento della proprietà, i due pordenonesi hanno iniziato a sollecitare una risposta. Ne sono seguiti rassicurazioni e ulteriori rinvii sino a che è stato chiaro che quegli edifici non sarebbero mai entrati in possesso di chi li aveva già pagati.

I truffati hanno avuto certezza di esser stati ingannati quando il loro legale, l’avvocato Fabiano Filippin, ha avuto la conferma scritta che le banche citate nei contratti disconoscevano ogni documento del plico. Immediata quindi la segnalazione alle fiamme gialle di Spilimbergo a cui è stato lamentato un ammanco complessivo di 160 mila euro. Non è scontato che anche nella Destra Tagliamento possano essere di più le vittime del raggiro, ma che non tutti, per vergogna o paura, abbiano ancora denunciato l’accaduto. L’inchiesta presenta infatti contorni estremamente più ampi e coinvolge l’intero territorio nazionale, con decine di casi simili già al vaglio dei magistrati. Stupisce la semplicità con cui è stata architettata l’operazione visto che per raggirare le persone offese sono stati scaricati da internet i loghi e i dati societari degli istituti di credito. Quelle che all’apparenza sembravano autentiche lettere scambiate con gli indagati erano in realtà fogli a colori stampati in casa.