Positivi al covid e quarantene in vacanza: cosa fare? Le regole per chi sceglie Italia, Grecia, Francia e Usa
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Chi paga le spese di isolamento e le cure? E come funziona per il rientro a casa? Tutte le risposte
UDINE. Per molti è stato, ed è ancora, l’ostacolo principale a riprendere a viaggiare: cosa succede se risulto positivo (o peggio mi ammalo di Covid-19) all’estero o anche in Italia ma distante dalla mia residenza? Chi si contagia all’estero deve infatti seguire le indicazioni dello Stato in cui si trova al momento in cui l’infezione viene certificata e le regole cambiano paese per paese.
Come si legge su Repubblica, la Farnesina consiglia l’acquisto di un’assicurazione per provvedere a proprie spese all’assistenza sanitaria e alla struttura dove restare in isolamento. Ecco un aggiornamento
Italia: quarantena in hotel fino al tampone negativo
Nel nostro Paese l’isolamento per i positivi resta obbligatorio. Se si prende il Covid in viaggio, anche se a pochi chilometri da casa, si resta bloccati almeno per 7 giorni. Dunque, se un tampone rivela la positività ci si deve fermare, nella casa di vacanza o nell’hotel in cui ci si trova, a proprie spese, fino a tampone negativo, anche da asintomatici. I Covid hotel ormai sono dismessi quasi ovunque. Vietato in teoria anche salire su un’auto da soli e tornare a casa. Familiari o amici con cui si viaggia, invece, se vaccinati, possono muoversi indossando la Ffp2.
Francia: serve ancora il Green Pass o test negativo per i no vax
È uno dei pochi Paesi europei in cui per entrare serve ancora il Green Pass se si è vaccinati con ciclo completo o un test negativo se non si è vaccinati. Ma per chi vuole andare in vacanza in Francia, dove i casi sono oltre 200.000 al giorno, meglio dotarsi di assicurazione. Se ci si ammala, è obbligatorio l’isolamento per 7 giorni che diventano 5 senza sintomi e con un test negativo) e la sistemazione, in casa o hotel, è a carico del turista. Non sono previste strutture pubbliche per ospitarli, solo gli ospedali in caso di necessità. Impossibile rimettersi in viaggio se non ci si è negativizzati.
In Spagna: in giro da positivi si può, raccomandata la mascherina
Da Madrid alle Canarie, da Barcellona alle Baleari, svicolare da positivi è certamente a portata di mano. Per salire su aerei, treni, navi o bus non serve più nè Green Pass nè test e ai positivi è solo raccomandato di evitare al massimo le interazioni sociali e usare la mascherina. Dunque, anche da positivi, se ci si sente in condizione di viaggiare, ci si può muovere e tornare a casa. Qualsiasi pronto soccorso o presidio medico pubblico è anche a disposizione dei turisti che ne avessero bisogno.
Grecia: cinque giorni in isolamento e misure per i contatti stretti
Isolamento obbligatorio almeno per cinque giorni, a partire da quello successivo alla diagnosi, per chi si scopre positivo in Grecia. Il turista dovrà sbrigarsela da solo, provvedendo a trovare una struttura dove osservare la quarantena. Vietato rientrare in Italia, per amici o familiari a contatto obbligatoria la mascherina per 10 giorni. L’ambasciata suggerisce di compilare sempre il modulo Passenger locator form necessario per ottenere il certificato di tampone negativo e poter ripartire.
Regno Unito: nessun limite ai contagiati, si può anche salire sull'aereo
Nel Regno Unito ormai da tempo non esiste più alcuna limitazione se non quella del buon senso. I positivi possono circolare liberamente. Dunque nessun problema per chi, in Inghilterra per vacanza, dovesse contagiarsi. Si può rimanere in casa o in hotel fino a quando si ritiene, andare in giro appena ci si sente meglio, e prendere l’aereo quando è previsto. Le autorità sanitarie raccomandano soltanto di rimanere a casa e di evitare contatti stretti con persone fragili per 5 giorni e portare la mascherina.
Stati Uniti: servono visto d'ingresso e certificato di vaccinazione
Vacanze o viaggio d’affari, senza vaccino negli Stati Uniti non si entra, tranne che per i minorenni. Gli Usa hanno tolto l’obbligo di test negativo 48 ore prima dell’arrivo ma oltre all’Esta (il visto di ingresso) serve il certificato di vaccinazione. Ed è assolutamente consigliato partire con un’assicurazione in tasca. Se ci si ammala, cinque giorni di isolamento (e dunque di sistemazione a proprie spese) sono obbligatori e l’assistenza sanitaria è a pagamento. Non si potrà tornare in Italia senza essere prima guariti.