In 15 anni 187 nuovi stati di calcio in Europa, in Italia solo 5: ecco perché noi siamo così indietro
«L'avvio di un programma di investimento per la realizzazione di una nuova generazione di impianti calcistici nel nostro Paese appare sempre più imprescindibile, al fine di accorciare il sempre crescente gap accumulato con le principali realtà internazionali: negli ultimi 15 anni (2007-2021), infatti, in Europa sono stati realizzati un totale di 187 nuovi impianti, con un investimento pari a 21,7 miliardi di euro; le principali nazioni in termini di nuovi stadi sono Turchia e Polonia (29 impianti), Germania (17) e Russia (16).
L'Italia con i 5 nuovi stadi inaugurati in questo periodo (Juventus, Udinese, Frosinone, Albinoleffe e Sudtirol) ha intercettato solo una minima parte di questo potenziale, incidendo per appena l'1% degli investimenti totali prodotti in Europa».
E' quanto si legge tra l'altro nel 12mo ReportCalcio, a cura del centro studi Figc in collaborazione con Arel e PwC Italia. «I dati attestano la necessità di avviare quanto prima un importante processo di rinnovamento dell'impiantistica sportiva. L'età media di inaugurazione degli impianti passa dai 62 anni di Serie A e B ai 64 della Serie C. Solo nel 12% degli stadi della prima serie professionistica vengono utilizzati impianti con fonti rinnovabili di energia, e appena il 7% degli impianti del calcio professionistico italiano non risulta di proprietà pubblica.
Numeri che testimoniano l'urgenza sempre più attuale di nuovi investimenti, considerando anche gli importanti effetti indotti connessi all'introduzione di una nuova generazione di impiantistica sportiva nel nostro Paese».
Con riferimento ad esempio ai 12 progetti di realizzazione di nuovi stadi di calcio attualmente in fase di pianificazione e/o di effettiva realizzazione (a cui negli ultimi giorni si è aggiunto anche quello relativo alla Roma), si stima che, laddove finalizzati, questi interventi potranno comportare un investimento complessivo pari a 1,9 miliardi di euro, con un impatto positivo in termini di aumento dell'affluenza degli spettatori agli stadi (+2,7 milioni) e ricavi da ticketing (+176,8 milioni di euro), nonché in termini occupazionali (con la creazione di quasi 10.000 posti di lavoro)».