Governo, Draghi vince la sfida social con Conte. “Gli italiani guardano con fiducia a una sola persona: il premier”
Il report di Spin Factor: «Solo lo 0,32% parla di elezioni anticipate e questo segna la distanza siderale tra la discussione intra-palazzo e il Paese reale»
Con un sentiment positivo del 67,91%, in salita di oltre due punti negli ultimi quattordici giorni, il presidente del Consiglio Mario Draghi si conferma il leader politico più apprezzato dagli utenti della rete e stacca ulteriormente il suo predecessore, Giuseppe Conte, che si ferma al 56,65%, in calo di 4 punti.
È quanto emerge dall’ultimo report realizzato da Spin Factor, società leader in Italia nella consulenza strategica politica e istituzionale, attraverso Human, la propria esclusiva piattaforma di web e social listening, interamente sviluppata con algoritmo italiano. Il leader dei 5 Stelle è tallonato da Giorgia Meloni al 55,13% e da Carlo Calenda, 53,94. Non sfonda Luigi Di Maio, alla sua prima rilevazione da leader di "Insieme per il Futuro”, che si ferma al 46,39%. Chiude la classifica Matteo Salvini, con il 42,85%. Anche il sentiment del governo resta saldamente positivo (60,82%), anche se con un trend in calo di 2,87 punti.
«Questi dati ci consegnano una certezza inequivocabile: tra guerra, risalita dei contagi da Covid, aumento delle bollette, siccità e crisi dell’esecutivo, gli italiani continuano a guardare con fiducia a una sola persona, Mario Draghi – è il commento di Tiberio Brunetti, fondatore di Spin Factor -. Il governo, che pure conserva un indice di gradimento molto alto, risente delle rotture di queste ore, ma ciò non scalfisce il premier, anzi, il suo sentiment addirittura si rafforza consolidandone di fatto la leadership.
«È, invece, oggettivamente rischioso in termini di consenso il posizionamento politico di rottura abbracciato da Giuseppe Conte – prosegue Brunetti – che, durante la prima ondata di pandemia, si era ritagliato uno spazio rassicurante su cui ha costruito intelligentemente una larga popolarità. In quel periodo Conte si è posto ed è apparso come una sorta di figura paterna di una comunità disorientata e impaurita, in preda a lockdown e restrizioni. Ora, invece, veste i panni del contestatore che meno gli si addicono. Risulta più credibile nella casella governista, occupata peraltro ora da Di Maio, che in quella antagonista alla Di Battista».
La verità, però, è la conclusione «è che gli elettori in questo momento hanno bisogno di fatti e non di polemiche, da cui Draghi si tiene sapientemente alla larga. A tal proposito è interessante notare, dall’analisi semantica effettuata in relazione alle conversazioni online sul Governo, come emergano richieste concrete, su tutte: decreto aiuti, salario minimo, reddito di cittadinanza. Si tratta di provvedimenti volti al sostegno economico di una popolazione che guarda con forte preoccupazione all’autunno. Infatti, solo lo 0,32% parla di elezioni anticipate e questo segna la distanza siderale tra la discussione intra-palazzo e il Paese reale».
“La top ten della crisi di governo” di Arcadia
Secondo un alro report, intitolato “La top ten della crisi di governo” e realizzato da Arcadia, è la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni a catturare la quota più consistente di audience e di reaction sulla keyword principale "Mario Draghi". Alle sue spalle la coppia insolita "Gianluigi Paragone & Matteo Renzi".
Con la keyword "Conte", prosegue il report, «sugli scudi ci sono i parlamentari lealisti all'ex premier e gli esponenti di Italia Viva», mentre con la keyword istituzionale "governo" «nei post più discussi emergono il segretario Enrico Letta e il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini».
Infine, «la classifica dei post più discussi nelle ultime 24 ore è dominato - inevitabilmente - dai leader populisti che per ragioni diverse colgono l'occasione della crisi per chiedere elezioni subito o per fustigare l'ex premier Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle».